Bruxelles – I mercati hanno accolto positivamente l’approvazione da parte dell’Eurogruppo del terzo piano di salvataggio della Grecia. L’accordo politico è stato raggiunto venerdì in tarda serata, a mercati chiusi, e questa mattina, dopo i primi scambi, la borsa di Atene ha subito registrato un rialzo dell’1,5% dell’indice generale Ase. Ora gli occhi sono tutti puntati su Berlino, dove mercoledì il Parlamento voterà sul piano di salvataggio.
I PARLAMENTI NAZIONALI Segnali incoraggianti sono già arrivati oggi, quando Lettonia e Lituania hanno dato il via libero al terzo bailout da 86 miliardi, mentre in Estonia i parlamentari saranno chiamati a esprimersi domani. I tre paesi baltici nei mesi scorsi erano stati fra i principali sostenitori della linea del rigore e dell’austerità nei confronti di Atene. Sempre domani voteranno anche i parlamentari spagnoli, riuniti in sessione straordinaria durante la pausa estiva dal premier Mariano Rajoy. Il risultato però sembra scontato e l’approvazione al piano dovrebbe arrivare senza troppi intoppi. Mercoledì, invece, a esprimersi sarà il Parlamento olandese, i cui membri sono stati fatti tornare dalle ferie per dare il via libera all’accordo. Il dibattito comincerà a mezzogiorno, ed è probabile che il governo di centrodestra di Mark Rutte dovrà fronteggiare una forte opposizione al nuovo bailout di Atene.
LA GERMANIA A Berlino il Bundestag si riunirà mercoledì, ma nel frattempo sale la tensione fra Angela Merkel e gli stessi membri del suo partito. Al centro del dibattito c’è la partecipazione del Fondo monetario internazionale al piano di salvataggio. I deputati tedeschi vorrebbero la certezza che l’organismo internazionale guidato da Christine Lagarde contribuirà economicamente al bailout di Atene, certezza che, però, al momento sembra difficile da ottenere. In un’intervista rilasciata ieri, Angela Merkel ha cercato di rassicurare i suoi connazionali dicendosi fiduciosa che alla fine l’Fmi si unirà al piano di salvataggio e che la Germania è pronta a parlare di alleggerimento del debito se questo potrà contribuire al successo del piano stesso. Anche il solitamente duro ministro delle Finanze, Wolfgang Schaeuble, in un’intervista rilasciata alla Bild ha lasciato trasparire qualche apertura. Ma a chiarire le parole della cancelliera e del ministro ci ha pensato questa mattina il portavoce del Governo, che a chi già parlava di disponibilità tedesca al taglio del debito di Atene ha risposto in modo netto che l’argomento è “fuori discussione”. Tuttavia, ha specificato il portavoce Steffen Seibert, esiste uno “spazio di manovra” per alleggerirlo, ad esempio allungando i tempi di pagamento. “Dal punto di vista tedesco è un successo che non si parli più di taglio del debito, dal momento che non è giuridicamente consentito nell’eurozona” ha poi spiegato Seibert.
LA CRISI DI SYRIZA In attesa che gli altri Stati membri diano il proprio consenso al nuovo piano di salvataggio, si fa sempre più instabile la poltrona del premier ellenico Alexis Tsipras. Il ministro dell’Energia, Panos Skourletis, ha definito “ovvia” la richiesta di un voto di fiducia al parlamento greco da parte del governo dopo che venerdì quasi un terzo dei deputati di Syriza si è astenuto o ha votato contro all’accordo con i creditori. I numeri a sostegno di Tsipras sembrano però sempre più risicati, visto che domenica il partito socialista Pasok ha raggiunto il resto delle opposizioni confermando che non voterà la fiducia, nonostante abbia votato favorevolmente all’accordo con i creditori.
Una fonte vicina al governo di Atene ha affermato che Tsipras potrebbe cominciare una serie d’incontri con i membri dell’esecutivo dopo il 20 agosto, quando sarà stato rimborsato il prestito da 3,2 miliardi alla Bce, in modo da “decidere le prossime mosse”.