Bruxelles – Con un voto arrivato all’alba e dopo una notte di dure discussioni il Parlamento di Atene ha approvato il terzo Memorandum stilato con i creditori internazionali, Syriza però è sempre più divisa. Il testo è passato con 222 sì, 64 no e 11 astensioni, decisivi ancora una volta i voti dell’opposizione. Una quarantina di deputati del partito del premier Alexis Tsipras, tra cui l’ex ministro delle Finanze Yanis Varoufakis, si sono espressi in maniera contraria o si sono astenuti.
Questo passaggio in Aula era necessario per facilitare l’approvazione, chiesta anche da Commissione e Bce, del terzo prestito al Paese che varrà circa 86 miliardi in tre anni e che verrà discusso oggi all’Eurogruppo straordinario convocato a Bruxelles. “Non rinnego la mia decisione di arrivare a questo compromesso”, ha affermato Tsipras in Aula prima del voto definendo quella presa “una dolorosa decisione di responsabilità, ma necessaria”, sottolineando poi che seguire la strada che avrebbe portato verso un ritorno alla dracma sarebbe stato equivalente ad un suicidio. “Non esultiamo – ha aggiunto – ma non siamo nemmeno in lutto per questo accordo difficile. Ho la coscienza pulita perché questo è il meglio che potevamo potevamo ottenere visto l’attuale equilibrio di potere in Europa, e nelle condizioni di soffocamento economico e finanziario che è stato imposto su di noi”. Parlando invece dell’ipotesi di un prestito ponte, voluto dalla Germania per permettere ai negoziati di proseguire oltre, Tsipras ha affermato che implicherebbe “un ritorno ad una crisi senza fine”, e per questo “abbiamo la responsabilità di evitarlo, di non facilitarlo”.