Bruxelles – La “Lega nord del Belgio” apre le porte ai richiedenti asilo. Davanti all’emergenza migratoria che mai come in queste ultime settimane sta colpendo anche il nord Europa, il governo federale di Bruxelles ha deciso di prendere provvedimenti. Ad annunciarlo ufficialmente, come riporta il quotidiano Le Soir, sarà il ministro all’Asilo e alla migrazione, Theo Francken, esponente del partito autonomista delle Fiandre (N-VA), una sorta di Lega nord in salsa belga. Il politico, accusato di simpatie neonaziste e che da sempre si fa portavoce di una linea particolarmente dura nei contronti degli immigrati, questa volta ha deciso in maniera pragmatica di affrontare l’emergenza mettendo a disposizione dei profughi altri 5 mila posti letto.
Secondo i commentatori belgi, la mossa a sorpresa di Francken è stata presa per evitare di dover fronteggiare un problema ancora più grosso. Fra il 2008 e il 2012, infatti, il Belgio è stato investito da un’ondata di richiedenti asilo senza avere abbastanza posti per ospitarli. Molte persone erano state costrette a dormire in strada durante quella che è stata ribattezzata “crisi dell’accoglienza”. Negli anni scorsi il Paese, che conta 11 milioni di abitanti, era arrivato a mettere a disposizione 24 mila posti per i profughi ma a seguito di un calo delle domande d’asilo questi erano stati ridotti a 16 mila. La Fedasil, l’organismo che si occupa di gestire i 48 siti per le accoglienze, aveva però mantenuto una sorta di riserva di 2.026 “posti tampone”, che il Governo ha deciso di riattivare già a giugno. Ma la pressione migratoria negli ultimi mesi è aumentata, così il ministro dell’estrema destra si è trovato a dover disporre l’apertura di altri 2.950 posti supplementari, per un totale di quasi 5 mila letti.
La maggior parte dei nuovi posti verranno allestiti in vecchie caserme dopo qualche lavoro di messa a norma, proprio com’era stato fatto già qualche anno fa durante la “crisi dell’accoglienza”. La N-VA, che aveva mirato alla conquista del Ministero della Migrazione per mettere in pratica le proprie soluzioni muscolari nei confronti degli immigrati, si trova così a dover portare sulle spalle la responsabilità del potere e prendere una decisione che certamente non piacerà alla maggior parte del suo elettorato.
Solamente due giorni fa, spiegando perché alcuni immigrati erano stati costretti a passare la notte in strada, Theo Franken aveva dichiarato: “Molte di queste persone pagano 10 mila euro per venire qui. È abbastanza ingenuo dire che non hanno 50 euro per pagarsi una stanza d’albergo”. A febbraio, invece, in occasione di una visita nei Paesi Bassi, il ministro si era lamentato perché il Belgio nel 2015 aveva raddoppiato il numero di rifugiati siriani accolti, passando “da 150 a 300” (sic.), “mentre alcuni Stati europei non contribuiscono per niente” alla gestione dell’emergenza. L’ottobre scorso, pochi giorni dopo esser diventato esponente del Governo, Francken era stato al centro di una dura polemica per aver partecipato insieme a un compagno di partito al compleanno di un noto attivista neonazista fiammingo e fondatore di una milizia di estrema destra.