Bruxelles – L’Europa del futuro, a terra come in aria, deve ragionare in modo diverso sull’energia. Diverso vuol dire con pragmatismo. Perché l’Unione europea è indietro e non può permettersi di perdere altro terreno. L’amministratore delegato di Leonardo, Roberto Cingolani, interviene allo European Civil Aeronautics Summit di Bruxelles per mettere le cose in chiaro. Il nucleare, almeno quella di nuova generazione, non si tocca. “Pensare che solo l’auto elettrica e solo le rinnovabili possano risolvere la situazione sarebbe un errore”, dice alla platea. Ecco perché “il nucleare dovrebbe essere sviluppato nel futuro“, visto che “è una fonte neutra” dal punto di vista di emissioni di gas a effetto serra.
Fin qui l’Europa degli Stati ha tenuto l’energia da atomo nel mix energetico utile per la transizione sostenibile e il futuro energetico del Vecchio continente. Una scelta che l’ad di Leonardo vorrebbe confermata anche dalla Commissione europea che verrà. “Spero che il dialogo non conosca un rallentamento ideologico“, scandisce Cingolani, che per il momento accantono l’ipotesi idrogeno per far muovere gli aerei europei.
“Certamente l’idrogeno può essere usato come combustibile, ma il problema sta nella densità”. Vuol dire che conservarlo e stoccarlo diventa complicato, e quindi “va tenuto liquido”. Una soluzione poco pratica, continua Cingolani. Quanto alla versione sostenibile dell’eventuale combustibile alternativo, “l’idrogeno verde è il più caro di tutti“, e per questo al momento per nulla conveniente e ancor meno competitivo. Insomma, “l’idrogeno è promettente ma non è dietro l’angolo” come soluzione per l’aviazione civile e il trasporto aereo, “c’è ancora molto lavoro da fare”.
Semmai si potrebbe guardare a diverse alternative. Cingolani un’idea ce l’ha, e la condivide con i partecipanti. “Biomasse, alghe e rifiuti per combustibili“: questa la chiave per l’immediato futuro. Soluzioni alternative al kerosene “più compatibili con i motori di oggi”. Certo, riconosce, “occorre una produzione massiccia” su vasta scala, e quindi “fare attenzione” all’impatto sulla sostenibilità ambientale, ma opzioni pronte pronte non ve ne sono.