Bruxelles – Una Hydrogen Valley all’italiana è possibile ed verrà realizzata nel porto di Civitavecchia. Parliamo di un ecosistema basato sull’utilizzo di idrogeno localmente integrato, aperto a molteplici attori come indicato nella “Strategia nazionale dell’idrogeno” italiana.
Civitavecchia, insieme all’altopiano delle Rocche in Abruzzo e alla città di Terni, si propone come una delle apripista per costruire dei sistemi innovativi che sfruttino l’idrogeno come elemento chiave per la transizione verde. Il progetto complessivo è europeo, chiamato Life3H, e si concentra su sperimentare la costruzione di centri green incentrati sull’utilizzo di idrogeno per alimentare i mezzi dedicati al trasporto pubblico locale.
A Civitavecchia il progetto è stato avviato nell’ottobre 2023, con lo scopo di creare un impianto di produzione di idrogeno verde da fonti rinnovabili nell’area retroportuale. Parliamo di un progetto da 7,46 milioni di euro di finanziamenti pubblici, assegnati tramite il bando Pnrr per la produzione di idrogeno rinnovabile in aree industriali dimesse.
Parlando di questa opportunità, Pino Musolino, presidente dell’Autorità di sistema portuale del mar Tirreno centro-settentrionale, ha sottolineato la rilevanza di: “offrire infrastrutture adeguate per le nuove fonti rinnovabili, quali idrogeno e metanolo, per dare ai nostri scali un vantaggio competitivo rispetto agli altri porti europei, garantendo così un modello green, costi minori e porti a emissioni zero”. Avanzare in competitività ma in modo sostenibile è l’obiettivo delle Hydrogen Valley italiane.
L’obiettivo generale di Life3H è quello di creare queste strutture realizzando autobus alimentati con l’eccesso di idrogeno proveniente dalle produzioni industriali locali. Essendo un progetto innovativo, si vuole verificare l’impatto di nuove soluzioni di trasporto nel miglioramento della qualità dell’aria riducendo le emissioni. In contemporanea, l’obiettivo è facilitare la mobilità urbana, con un impatto positivo sulla crescita economica e sulla sostenibilità ambientale.
Nel caso specifico del porto romano, si sfrutterà la preesistente collaborazione con l’azienda Port Mobility, che si occupa di organizzare il servizio di trasporto pubblico locale per tutti gli utenti del porto e uno specifico per i croceristi in collegamento con la stazione ferroviaria di Civitavecchia. I due autobus ad idrogeno verranno impiegati prevalentemente per il servizio di linea speciale tra il porto e la stazione e, solamente nei giorni di assenza di navi da crociera, destinati al servizio pubblico portuale.
Per la Hydrogen Valley portuense sarà importante la sinergia con altri progetti, come quello europeo di Life3H, ma anche Green Ports dell’Autorità di sistema portuale. In particolare il progetto per i porti ecosostenibili si occupa di finanziare interventi per aumentare l’efficienza energetica, riducendo le emissioni di anidride carbonica e altri inquinanti, con lo scopo di abbassare l’impatto delle attività portuali.
“Questo progetto predispone Civitavecchia a entrare a pieno titolo in un meccanismo che riguarda lo sviluppo delle energie rinnovabili, che costituiscono il futuro sia sotto il profilo energetico, sia sotto il profilo ambientale, ha detto Ernesto Tedesco, sindaco di Civitavecchia.
Riguardo al tempo di realizzazione, che si dovrebbe concludere nel settembre 2025, Steven Clerckx, il consigliere delegato dell’operatore logistico Cfft (Civitavecchia Fruit & Forest Terminal), promotore dell’iniziativa a Civitavecchia, ha promesso: “Questo progetto sarà precursore di altri progetti sull’idrogeno verde. Altri paesi sono più avanti rispetto all’Italia sul tema idrogeno e dell’energia verde e i tempi sono stretti, abbiamo due anni per realizzare questo progetto ma certamente ce la faremo”.
Il progetto della Hydrogen Valley si integra con i piani più ampi della città di Civitavecchia per migliorare la sostenibilità e la vivibilità, come una zona a traffico limitato (ztl) per migliorare la qualità della vita di residenti e turisti. Considerando che Civitavecchia è in testa alle classifiche italiane per quantità di passeggeri (in particolare delle crociere), procedere anche nell’ottica della decarbonizzazione permetterebbe di creare un vero e proprio “porto green” e ridurre l’impatto ambientale del turismo nell’area.
In Unione Europea, questo tipo di progetti contribuiscono alla ricerca e all’innovazione sull’idrogeno rinnovabile. L’ideale sarebbe la creazione entro il 2030 di 10 milioni di tonnellate di idrogeno verde, secondo la Strategia europea per l’idrogeno e con gli obiettivi del REPowerEu e del Green Deal.