L’esecutivo di Bruxelles pubblica il rapporto 2012 sulla sostenibilità dei bilanci
Il vicepresidente Rehn: “Notevoli le riforme attuate nel settore delle pensioni”
L’Italia può tirare un respiro di sollievo, ma non deve abbassare la guardia. Secondo il rapporto 2012 sulla sostenibilità dei bilanci, pubblicato oggi dalla Commissione europea, la situazione dei nostri conti è in miglioramento, e se non ci saranno cambiamenti di rotta anche per il lungo termine non si attendono sorprese. E per questo, il vice presidente e responsabile degli Affari economici, Olli Rehn, afferma che bisogna “portare avanti il programma di risanamento”. “La continuità è molto importante nella politica di bilancio italiana” ha spiegato Rehn, secondo cui “è essenziale che l’Italia mantenga la sua sostenibilità fiscale”, e così “raggiungerà fra breve il pareggio strutturale. Vista la tendenza all’invecchiamento della popolazione e l’elevato debito pubblico, è essenziale che mantenga il suo percorso di aggiustamento di bilancio”.
Nel rapporto si legge: “ L’Italia non affronta rischi di stress di bilancio nel breve termine, ci sono rischi medi per il medio periodo, mentre diventano scarsi in una lunga prospettiva, condizionati alla piena applicazione dell’ambizioso consolidamento in corso”. La commissione europea ricorda nello studio che il debito pubblico italiano aveva toccato il 120,7 per cento del Pil lo scorso anno e che è previsto al 126,5 per cento nel 2014. “In base alle politiche attuale – è scritto nel testo – sul medio termine e oltre, il debito seguirebbe una dinamica di declino. Ma è necessaria una forte determinazione per evitare sforamenti sulle politiche di bilancio, dato che il miglioramento dei saldi atteso sul 2014, risulta impegnativo sia per gli standard internazionali, sia per quella che è la storia del paese”. Inoltre, avverte l’Ue “i rischi sarebbero molto maggiori se l’avanzo primario (la differenza tra le entrate delle amministrazioni pubbliche e le spese al netto degli interessi sul debito, ndr) tornasse a valori più deboli, simili a quelli viti nella media del periodo 1998-2012. Per questo, l’obbiettivo chiave dovrebbe essere quello di concentrarsi risolutamente sulle misure volte a garantire la sostenibilità e a ridurre il debito”. La Commissione plaude anche alle “notevoli riforme attuate nel settore delle pensioni” nel nostro Paese che assicurerebbero “rischi limitati sulle ricadute di bilancio dall’invecchiamento della popolazione nel lungo periodo”.
La situazione sembra essere, secondo i dati della Commissione, in miglioramento in quasi tutta l’Ue. Fuori dal coro due Stati: Spagna e Cipro, in cui sono stati rilevati rischi di ‘stress di bilancio’ a breve termine, e naturalmente la Grecia, che però non è stata tenuta in considerazione nello studio. Per il Paese iberico Olli Rehn ha indicato che non c’è alcuna richiesta di nuove misure di bilancio, importante è però che Madrid continui ad attuare quanto stabilito e concordato a livello europeo. La pressione sul bilancio spagnolo, secondo la Commissione Ue, è dovuta in parte anche alle condizioni macro-finanziarie e dalla competitività dell’economia. Per Cipro la situazione è più complessa, e infatti sono in corso i negoziati per il prestito europeo.