Roma – “L’Italia darà il suo appoggio perché l’Unione europea dia un’approvazione rapida sia dell’accordo di libero scambio con il Giappone, sia per il partenariato strategico”. Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, lo ha dichiarato nel corso della conferenza stampa congiunta con il suo omologo nipponico, Shinzo Abe, il quale ha auspicato la positiva conclusione dei negoziati entro la fine dell’anno. Secondo l’inquilino di palazzo Chigi, il trattato commerciale rappresenta “un’operazione ‘win win’, che ha dei vantaggi tanto per il Giappone quanto per l’Unione europea”.
Renzi ha parlato di un volume d’affari di 8 miliardi tra i due Paesi, aggiungendo che è possibile “fare molto di più, specie se cadranno le barriere non economiche che vogliamo cancellare”, con la stipula dell’accordo.
A fine maggio, recatosi a Tokio per il XXIII Summit Ue-Giappone, anche il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker aveva espresso l’augurio che l’intesa potesse essere raggiunta entro il 2015 o al massimo “entro i primi mesi del 2016”. Con questo obbiettivo aveva presentato al capo dell’esecutivo del Sol levante un piano in cinque punti per imprimere un’accelerazione dopo i “progressi troppo lenti” registrati a suo avviso da quando la trattativa è cominciata, il 25 marzo 2013.
Sempre sui temi economici, Renzi ha colto l’occasione per lanciare l’ennesima stoccata contro le politiche di rigore dei conti pubblici. Ricordando che i Italia e Giappone sono membri del G7 e del G20, ha sottolineato come i rispettivi governi siano uniti da “un’idea di sviluppo”, orientata “non solo dall’austerity ma dalla crescita e dagli investimenti”.