Bruxelles – La Gran Bretagna proteggerà le sue frontiere dallo “sciame di persone che arrivano attraverso il Mediterraneo”. È bufera sul premier britannico David Cameron che, nel corso di un’intervista televisiva, ha usato parole infelici per riferirsi ai migranti che da giorni premono nel tentativo di attraversare l’Eurotunnel partendo da Calais. La Gran Bretagna “non è un rifugio” per migranti e “sarà fatto tutto il necessario per garantire che i nostri confini siano sicuri”, ripete senza sosta Cameron in questi giorni. Ma in un’intervista rilasciata a ITV News dal Vietnam, nel corso del suo tour asiatico, il premier si è lasciato andare: “È molto complicato, lo capisco, perché c’è uno sciame di persone che arrivano attraverso il Mediterraneo, cercando una vita migliore, che vogliono venire in Gran Bretagna perché la Gran Bretagna ha posti di lavoro, è un’economia in crescita, è un posto incredibile in cui vivere”. Una terminologia che non è passata inosservata scatenando in poche ore una pioggia di proteste contro Cameron.
Un commento “irresponsabile” e “disumanizzante” lo ha definito il Consiglio per i rifugiati britannico: “Questo tipo di retorica – aggiunge l’organizzazione – è molto irritante e arriva in un momento in cui il governo dovrebbe concentrarsi e lavorare con le controparti europee per rispondere con calma e compassionevolmente a questa terribile crisi umanitaria”.
Cameron si dovrebbe ricordare che sta parlando di “persone non di insetti”, ha attaccato nel corso di un’intervista alla Bbc la leader ad interim dei Labour , Harriet Harman: “Credo che sia molto preoccupante – ha detto – che Cameron sembri voler aizzare la gente contro i migranti a Calais”. Anche Andy Burnham, altro contendente nella competizione per la leadership laburista, su Twitter condanna: “Cameron che chiama i migranti ‘sciame’ è a dir poco vergognoso”.
“Cameron rischia di disumanizzare alcune delle persone più disperate del mondo. Stiamo parlando di esseri umani, non insetti”, critica anche il leader dei liberal-democratici britannici, Tim Farron: “Usando il linguaggio del primo ministro – aggiunge – perdiamo di vista quanto disperato deve essere qualcuno che si aggrappa al fondo di un camion o in treno per la possibilità di una vita migliore”.
Addirittura il leader degli indipendentisti dello Ukip famoso per la feroce contrarietà all’immigrazione, Nigel Farage, tenta di prendere le distanze, suggerendo che il linguaggio del premier era parte di un suo sforzo per apparire “forte” sull’immigrazione e che lui non avrebbe usato un linguaggio simile.
Nel frattempo, il rappresentante speciale del segretario generale delle Nazioni Unite per le migrazioni, Peter Sutherland ha ricordato che il dibattito nato sui migranti in arrivo da Calais “è decisamente eccessivo”: “Stiamo parlando – ha detto alla Bbc – di un numero di persone relativamente piccolo rispetto a quello che altri Paesi si stanno trovando a fare e che devono essere aiutati da Francia e Gran Bretagna”. In numeri: la Germania l’anno scorso ha ricevuto 175 mila domande di asilo e Londra 24 mila. “Qui stiamo parlando a Calais di un numero di persone tra le 5 mila e le 10 mila che vivono in condizioni terribili. La prima cosa che dobbiamo fare collettivamente è occuparci delle loro condizioni invece di parlare di costruire muri”.