Bruxelles – Presto nel Servizio europeo per l’azione esterna sarà creata una figura tutta nuova: in inglese si dice “gender advisor”, nella pratica si tratta di una sorta di consigliere per le pari opportunità. Ad annunciarlo è la numero uno della diplomazia europea, Federica Mogherini che ha deciso di prevedere la nuova funzione nell’ambito di una riorganizzazione complessiva del servizio per la politica estera Ue. Per adesso non ci sono dettagli più precisi, ma figure simili esistono già sia alla Nato che alle Nazioni Unite in applicazione della risoluzione Onu 1325 del 2000 su donne pace e sicurezza, contro il trattamento inumano delle donne, la negazione dei loro diritti umani e la loro esclusione dai processi decisionali, nei paesi colpiti da conflitti armati.
Alla Nato l’ufficio “promuove la consapevolezza sull’effettiva integrazione di una prospettiva di genere nelle operazioni militari e facilita il dialogo con i Paesi partner sulle questioni di genere rilevanti”. Le Nazioni Unite, oltre ad un Ufficio del consigliere speciale sulle questioni di genere e sulla promozione delle donne, in questo momento hanno team che lavorano sulle questioni di genere in nove aree di peacekeeping sparse per il mondo. Il loro compito è quello di supportare la partecipazione delle donne ai processi di pace, proteggere le donne e le ragazze dalla violenza sessuale ed includere voci femminili nelle procedure legali e giudiziarie. Anche lo Stato maggiore della Difesa italiano ha indetto, lo scorso anno, il primo corso per la formazione di Gender Advisor per formare figure in grado di supportare “i Comandanti nel rendere le Forze Armate sempre più aderenti ai principi delle pari opportunità e dell’uguaglianza di genere, da un lato, e di contribuire a una pace sempre più stabile e duratura nei territori di missione, dall’altro”. Il Gender Advisor, secondo lo Stato maggiore della Difesa italiano “dovrà operare facendo in modo che in tutte le fasi della missione sia considerata e coinvolta, al massimo livello possibile, anche la componente femminile della popolazione locale, la cui partecipazione va tenuta presente come necessario strumento di stabilizzazione e ricostruzione”.
Ma la riorganizzazione interna al Servizio esterno è molto più ampia. A partire da metà settembre, il Segretario generale sarà aiutato da tre vice segretari generali: uno per gli affari politici, uno per la Psdc (politica di sicurezza e di difesa comune) e la risposta alle crisi e uno per le questioni economiche e globali. I direttori responsabili dei differenti dipartimenti geografici riferiranno al vice segretario per gli Affari politici e per le questioni economiche e globali. Nella nuova organizzazione, il ruolo dei direttori dei dipartimenti è rafforzato e questi diventano interlocutori chiave per le relazioni con i Paesi e le organizzazioni internazionali dei territori di cui sono responsabili. “Sono fiduciosa che con questi cambiamenti organizzativi il Servizio esterno diventerà un’organizzazione più efficiente, adatta ad affrontare le molte sfide con cui ci dobbiamo confrontare”, assicura l’Alto rappresentante, Federica Mogherini, ricordando: il successo della diplomazia Ue dipende “dall’abilità di lavorare insieme efficientemente e rapidamente con un vero senso di squadra e con chiare strutture e rapporti gerarchici”.