Bruxelles – Approvare in Parlamento l’accordo con i creditori, poi tenere subito dopo un congresso di Syriza con un referendum interno sull’accordo stesso e, se necessario, delle nuove elezioni politiche. È questo il quadro disegnato da Alexis Tsipras per il futuro prossimo del Paese e del suo movimento politico. Intervistato dalla radio Sto Kokkino il premier ellenico ha affermato di “essere l’ultimo a volere delle nuove elezioni”, ma se il suo governo non dovesse più avere la maggioranza parlamentare “sarà costretto” a tornare alle urne.
Tsipras ha parlato delle divisioni interne al suo movimento e ha lanciato una stoccata ai compagni di partito che si sono opposti alle riforme votate il 15 e il 22 luglio: “Affermare di essere contro le decisioni del Governo ma appoggiandolo nello stesso tempo significa portare il surrealismo a un nuovo livello”. Tsipras ha insistito sulla necessità di tenere unito il partito, “non sono guidato dall’idea di un partito persona, ed è per questo che non ho chiesto sanzioni o espulsioni per i dissenzienti”, ma le questioni sono aperte e devono essere affrontate visto che “il nostro tentativo di trasformare Syriza da un partito di fazioni a un partito unito non ha avuto successo”.
Il premier ha parlato della necessità di un congresso straordinario di Syriza “da tenere presto, a inizio settembre”, quando si spera l’accordo sarà stato firmato, e in quell’occasione, o se sarà necessario anche prima, chiamare con un nuovo referendum, ma stavolta interno, i membri dell’organizzazione a esprimersi sull’accordo e sulla linea del governo. “Non solo a livello di Comitato centrale o segreteria politica, devono decidere tutti i membri in un referendum”, ha annunciato Tsipras.