Bruxelles – Completamento di unione bancaria e completamento del mercato dei capitali, certo, ma soprattutto rafforzamento del settore bancario e collaborazione tra istituti, oltre che tra governi. Dalla Bce arriva un nuovo appello a smettere di pensare nazionale per pensare europeo in un mondo sempre più globalizzato. Christine Lagarde, presidente della Banca centrale europea, non fa menzioni di casi specifici. Non cita il tentativo di Unicredit di scalare la tedesca Commerzbank, però lascia intendere che potrebbe essere una delle chiavi per il successo economico europeo.
“Le banche veramente europee possono diversificare efficacemente i loro rischi tra settori e regioni“, ragiona Lagarde in occasione del decimo anniversario del Meccanismo di vigilanza unico. Banche europee e forti “hanno la capacità di prestare di più su larga scala e quindi gestire progetti di finanziamento transfrontalieri che le banche più piccole focalizzate localmente non possono“. Ancora, continua, “le banche più integrate hanno la massa critica per attrarre aziende in tutta l’area dell’euro per quotazioni in borsa, collocamenti di titoli di debito, transazioni di private equity, fusioni e acquisizioni e supporto alla crescita internazionale”.
Grandi e solidi gruppi possono fare molto comodo all’Europa, tiene a precisare la presidente della Bce. Guardando all’agenda politica e agli obiettivi che i gli Stati dell’Ue e dell’eurozona si sono dati, “per emergere più forti abbiamo bisogno di massicci investimenti sia nel capitale fisico che in quello umano”, laddove “massicci” vuol dire che “saranno necessari altri 5,4 trilioni di euro tra il 2025 e il 2031 per promuovere la trasformazione verde, accelerare la digitalizzazione della nostra economia e rafforzare le nostre capacità di difesa militare”.
Le grandi banche possono stimolare gli investimenti attraverso prestiti, ma i privati rischiano di essere attratti altrove perché, continua Lagarde, “attualmente solo due banche costituite nell’area dell’euro si classificano tra le dieci banche più grandi al mondo“. Berlino e Roma sono avvisate. L’unione Unicredit-Commerzbank può essere una di quelle operazioni che serve all’Europa e al suo futuro.