Il presidente del Consiglio spiega: “In Italia 15 banche rientreranno nella sorveglianza unica”
Sullo stop di D’Alema alla sua discesa in campo: “Non ho letto l’intervista, non toglietemi la sorpresa”
“Soltanto domande sul vertice”, lo staff del Presidente del Consiglio ci prova a tenere lontane le domande sulla sua candidatura, nella conferenza stampa al termine del Consiglio europeo. Ma è chiaramente inutile, i giornalisti italiani vogliono una risposta certa, un “sì” o un “no”. Il professore però, come ha fatto in tutti questi giorni, continua a glissare rifugiandosi in un ‘responsabilissimo’: “Non mi sembra possibile e opportuno per me entrare su questo tema che riguarda gli elettori italiani e l’offerta che ci sarà o non ci sarà in occasione delle elezioni”. E poco importa se diversi leader europei e l’intero vertice del Ppe non nascondano di guardare con favore una sua eventuale discesa in campo. Ma Monti, cercando di apparire distaccato, anche se è chiaramente inorgoglito del fatto di aver stravinto la battaglia di fiducia europea ingaggiata con Silvio Berlusconi, semplicemente afferma: “Dobbiamo abituarci al fatto che ogni persona, paese, partito, figura politica possa esprimere un proprio auspicio”. E sull’intervista in cui Massimo D’Alema gli dice che sarebbe scorretta una sua discesa in campo col centrodestra? “I consigli, soprattutto quando vengono da persone autorevoli e che stimo molto, e alle quali ho chiesto consigli in passato, li prendo sempre in considerazione. Ma non ho ancora letto questa intervista, non mi togliete la sorpresa”.
Elencando invece i risultati dell’ultimo vertice Ue del 2012 il presidente del Consiglio si è invece definiti più che soddisfatto. “A distanza di soli sei mesi” i tre obiettivi più importanti che erano stati fissati al summit del 28-29 giugno scorso, sono stati realizzati: “Spezzare il circolo vizioso crisi bancarie-debito sovrano, il memorandum d’intesa sul sostegno finanziario alla Spagna (per la ricapitalizzazione delle sue banche in crisi, ndr) e il meccanismo stabilità sui titoli sovrani della zona euro”. Tutti risultati “non scontati e che qualcuno definiva poco realistici” come anche “l’accordo di ieri sulla Grecia”. E tutto grazie anche a “pazienza e capacità di compromesso, capacità di cui vorrei dare atto al presidente Van Rompuy”.
Monti ha parlato molto del tema centrale di questo summit, quella vigilanza bancaria unica, tanto voluta dall’Italia (e tanto poco dalla Germania) che è stata approvata un po’ annacquata, con la piena entrata in vigore slittata al marzo 2014 e il ruolo di controllo limitato agli istituti con attività superiori alla soglia dei 30 miliardi di euro, che rappresentano il 20% del Pil del Paese. Un compromesso fatto per salvare il ruolo di controllo della Bundesbank sulle piccole banche dei land tedeschi. “La responsabilità primaria della Bce riguarderà 150 gruppi bancari, rappresentativi dell’85% delle attività bancarie dell’area euro” ha spiegato il presidente del Consiglio affermando che “In Italia sono una quindicina le banche con attivi superiori alla soglia dei 30 miliardi di euro, e rappresentano il 70% delle attività complessive del sistema nazionale”. Ma pur riconoscendo tutti questi risultati come positivi, il primo ministro ci tiene ad apparire sempre uno coi piedi per terra: “Nessuno si illude che la crisi sia andata via per sempre”.
Alfonso Bianchi