Bruxelles – Il processo di riunificazione passa anche attraverso il formaggio. La decisione della Commissione europea d’inserire nel registro dei prodotti con Denominazione d’origine protetta (Dop) il formaggio cipriota “Χαλλουμι (Halloumi)/Hellim” ha un valore simbolico che va ben oltre la semplice tutela di un marchio. L’Halloumi/Hellim (il doppio nome in greco e in turco è d’obbligo) è un formaggio fatto principalmente con latte di pecora e/o di capra che ora entrerà a far parte della lista dei prodotti tipici di alta qualità protetti dall’Ue. Il processo d’iscrizione nel registro, però, non è stato semplice, soprattutto a causa delle polemiche fra le due comunità dell’isola riguardo all’organo che avrebbe dovuto controllare il rispetto delle regole di produzione da parte degli allevatori. Dopo mesi di trattative, oggi la Commissione ha annunciato che questo ruolo verrà ricoperto da Bureau Veritas, un’istituzione francese indipendente riconosciuta a livello internazionale che potrà effettuare controlli in tutte le zone dell’isola, compresa quella turca del nord.
Il formaggio è uno dei principali prodotti tipici di Cipro e rappresenta una fetta importante dell’economia dell’isola. Per facilitarne il commercio, l’esecutivo comunitario ha quindi deciso anche di adottare la proposta di modifica del regolamento Ue “Linea verde”. Si tratta di misure all’apparenza di poco conto, la cui importanza per l’isola è però fondamentale, al punto che sono state approvate solo dopo l‘intervento in prima persona del presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, che il 16 luglio si è recato a Cipro in visita ufficiale. Il provvedimento sull’Halloumi/Hellim rientra infatti all’interno dell’accordo siglato qualche settimana fa per dare un’accelerata al processo di riunificazione del Paese.
“Questo passo dimostra l’impegno di entrambe le comunità di Cipro a lavorare insieme su un progetto che unisca l’intera isola – ha dichiarato Juncker – l’accordo raggiunto su questo impegno è altamente simbolico e conferma la buona volontà delle due parti a lavorare insieme, con l’aiuto della Commissione, per costruire fiducia reciproca attraverso misure concrete”. Soddisfazione è stata espressa anche dal commissario Ue all’Agricoltura, Phil Hogan: “Dopo molti mesi di negoziati siano ora ben in carreggiata per mostrare cosa può essere raggiunto quando le persone s’impegnano per lo stesso risultato”.