Bruxelles – Nessun ritorno al passato. Il mercato dello zucchero non sarà soggetto a nuovi tetti produttivi. Janusz Wojciechowski, commissario Ue per l’Agricoltura, è categorico in merito. “La Commissione non ritiene che la reintroduzione delle quote zucchero sia un’opzione politica idonea a conseguire gli obiettivi della Politica agricola comune”, scandisce rispondendo a un’interrogazione parlamentare in materia.
Introdotto per la prima volta nel 1968, il regime delle quote per la produzione dello zucchero è stato eliminato il primo ottobre 2017, ponendo fine alla politica di contenimento e controllo dell’offerta per una liberalizzazione in linea con le esigenze di un mercato più aperto e concorrenziale. Da allora si è sposata l’economia di mercato pura, aperta, nel rispetto delle logiche di concorrenza.
“Uno degli obiettivi chiave della Pac 2023-27 – sottolinea Wojciechowski – è quello di migliorare l’orientamento al mercato del settore agricolo nell’Ue”. Questo approccio “mira a promuovere competitività, sostenibilità e innovazione, assicurando che l’agricoltura europea rimanga resiliente in un mercato globalizzato”.
Il team von der Leyen non ha intenzione di rimettere mano al settore, e certamente non nel senso di regole vecchie considerate come superate e contrarie ai nuovi orientamenti. Certo, riconosce il commissario all’Agricoltura uscente, l’esecutivo comunitario “è consapevole dei vincoli affrontati dalle regioni ultra-periferiche” e delle difficoltà legate al nuovo sistema produttivo, e per tale motivo l’Ue fornisce “sostegno al settore canna da zucchero-rum nell’ambito del primo e del secondo pilastro della politica agricola comune”, vale a dire in termini di pagamenti diretti e sviluppo rurale. “Esistono anche aiuti di Stato per questo settore”, e non solo.
Nonostante il superamento delle regole rimaste in vigore per mezzo secolo, gli strumenti di gestione del rischio “continueranno a essere disponibili per gli agricoltori”, assicura Wojciechowski, così come il sostegno specifico per le aree che affrontano vincoli naturali alla produzione agricola, comprese le zone montane.