Bruxelles – Nove milioni di aziende agricole forniscono agli europei “cibo sicuro e di alta qualità”, rappresentando la prima linea di difesa contro la perdita di biodiversità e i cambiamenti climatici. Tuttavia, subiscono una crescente pressione economica. Parte da qui la presentazione di Christophe Hansen – lussemburghese, popolare, classe 1982 – designato commissario europeo all’Agricoltura e all’Alimentazione, nella sua audizione ieri sera davanti ai deputati della commissione Agricoltura e Sviluppo rurale del Parlamento europeo.
“I nostri agricoltori sono sotto pressione per quanto riguarda la possibilità di vivere del loro lavoro e dal cambiamento climatico, dall’instabilità geopolitica, dalla concorrenza iniqua e da una maggiore complessità burocratica. Non si sono sentiti ascoltati e sono scesi in piazza all’inizio dell’anno. Io voglio essere un commissario che va con gli stivali sul posto”, afferma. Da qui, l’impegno di Hansen è a sviluppare e continuare il ‘Dialogo strategico’ sul futuro del settore, a visitare gli agricoltori in tutto il continente e a sviluppare, in stretta collaborazione con il Parlamento, una visione per la futura politica agricola e alimentare durante i suoi primi 100 giorni di mandato.
Tra i vari punti, il commissario affronta ricambio generazionale, reddito, standard europei e commercio. “Solo il 10 per cento degli agricoltori ora ha meno di 40 anni” e “quindi, intendo sviluppare strategia sul ricambio generazionale, in stretta cooperazione con i giovani agricoltori”, spiega Hansen. Inoltre, l’Ue è chiamata a “difendere una politica del reddito” e per farlo deve “usare tutte le risorse: reddito dal mercato, sostegno pubblico al reddito, investimenti e altre fonti alternative di finanziamento”. Ma “il supporto della Pac resta essenziale perché garantisce un salario equo e li premia per gli sforzi nell’ecosistema”. Inoltre, “è cruciale che i nostri agricoltori non siano obbligati a vendere sotto prezzo i loro prodotti. Quindi dobbiamo rafforzare la loro posizione competitiva”, precisa.
Il commissario designato evidenzia poi che “una delle principali preoccupazioni espresse” è il fatto che l’Ue chieda “standard più elevati ai nostri produttori Ue rispetto ai produttori non Ue”. Perciò, “se confermato lavorerò con i miei colleghi per affrontare la questione e vedere come applicare i nostri standard a tutte le importazioni compatibilmente con regole dell’Organizzazione mondiale del commercio”, dice. Per Hansen, la Pac resta il quadro, ma si deve continuare il lavoro di semplificazione per “trovare il giusto equilibrio tra incentivi, investimenti e regolamentazione” e “garantire che i nostri agricoltori non siano gravati da un’eccessiva burocrazia”.
E ancora: “Se confermato, monitorerò attentamente l’impatto di eventuali nuove misure sulle nostre aziende agricole e sugli agricoltori”, puntualizza. Infine, per il commissario designato “l’agricoltura è un settore strategico per l’Ue” dove bisogna evitare di creare “una maggiore dipendenza” dalle importazioni, mentre sul fronte dell’azione climatica, è necessario “un bilancio agricolo forte, che sia adeguato e che garantisca che possiamo dare gli incentivi agli agricoltori per il contributo alla lotta al cambiamento climatico, contro la perdita della biodiversità e degli impollinatori. Questi incentivi devono essere fatti meglio e penso ci sia spazio di manovra”. Infine, gli accordi commerciali che, secondo, Hansen, che si tratti del Mercosur o di quello già entrato in vigore con la Cina sulla difesa delle indicazioni geografiche, sono “nell’interesse dei nostri agricoltori”.