Bruxelles – Gli italiani perdono fiducia nelle istituzioni europee, ma continuano a ritenere che, in generale, sia un vantaggio essere nell’Unione europea e dunque ci vogliono restare, come vogliono restare nell’euro. I più giovani, in particolare, sono lo zoccolo duro della fiducia nell’Europa unita. E’ quanto emerge da un sondaggio elaborato da TECNE’ per la Cgil nazionale, che è stato presentato oggi dalla segretaria Generale Susanna Camusso in un evento a Ventotene.
La fiducia degli nelle istituzioni in generale è in calo dal luglio del 2013 a quello scorso, per le locali, le regionali e le nazionali. Per quelle europee si è passati dal 29,4% di due anni fa al 27,9% di quest’anno. La gestione della crisi greca e delle tragedie dell’immigrazione non hanno certo aiutato… Una fiducia che va calando da Nord a Sud: Il Nor-Ovest è la zona dove si crede di più nell’Ue, con il 34%, seguono quasi alla pari il Nord-Est con il 29% e il Centro con il 30%, il Sud con 24% e le Isole con il 15%.
Secondo lo studio commissionato dalla Cgil l’istituzione europea che gode di maggior fiducia (anche perché la gestisce un italiano?) è la Banca centrale, che addirittura sale dal 31,3% di due anni fa al 35%. Segue il Parlamento, al 28,1% dal 29,85 del 2013, poi al 29,5% dal 31,3% e infine, a valori quasi insignificanti, il Consiglio europeo, il consesso dei capi di Stato e di governo, con il 13,0 di fiducia, anche qui in calo, dal 13,8%. Complessivamente, per il 55% degli italiani l’Europa evoca un’immagine negativa, in deciso aumento dal 50,7% di due anni fa. Nel 43,3% delle persone che invece hanno fiducia nell’Ue i giovani tra i 18 e i 29 anni ce l’hanno nel 65% dei casi, poi si scende per risalire piano piano fino al 44,0% di coloro che hanno 64 anni o più.
Esse nell’Ue “è un vantaggio” per il 47,6% degli italiani, mentre è un danno per il 47%, cifre che si equivalgono. Nel 2013 c’era invece un bel 53% di persone fiduciose e un 43,9% di pessimiste. In pochi credono che l’Italia abbia influenza in Europa: lo sostengono solo il 16,4%, contro il 17,8% di due anni fa.
Nonostante la poca fiducia aumenta il numero degli italiani che vogliono restare nell’Ue: lo sostiene il 69,4%, contro il 67,3% del 2013, e anche un robusto 67,1% vuole restare nell’euro, contro il più scarso 62,5% di due anni fa.
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