Intesa raggiunta all’alba dopo 14 ore di riunione Ecofin
Oggi il Consiglio europeo approverà. Poi il via libera del Parlamento
Polizia e filo spinato nella rotonda di Schuman. Sono in arrivo i capi di stato per il vertice che si terrà oggi nel tardo pomeriggio.
È l’ultimo consiglio europeo dell’anno e questa volta ci sono tutte le premesse per giungere un accordo. I ministri delle Finanze, riuniti ieri per un Ecofin straordinario, dopo una riunione durata oltre 14 ore, hanno raggiunto all’alba di questa mattina un compromesso sulla supervisione bancaria, il primo passo per la tanto attesa unione delle banche europee.
La legislazione partirà dal 1 gennaio 2013, ma solo il primo marzo del 2014 il meccanismo di controllo sarà pienamente operativo.
Il primo nodo da sciogliere era il ruolo della Banca Centrale europea, che secondo quanto deciso ieri, avrà il compito di monitorare le banche, ma solo, per ora, quelle “sistemiche”, la cui crisi può trascinare le altre. Un ruolo di controllo su circa un centinaio di istituti, quelli con un asset di almeno 30 miliardi o che rappresentano il 20% del Pil del Paese, una soluzione che sembra scritta apposta per soddisfare le richieste della Germania, la quale non voleva una svalutazione del ruolo della Bundesbank.
La Bce lavorerà in stretta collaborazione con le autorità nazionali, a cui spetteranno tutti i compiti non direttamente attribuiti all’Eurotower e potrà comunque decidere di vigilare su qualsiasi istituto, anche minuscolo, se lo riterrà necessario.
Un’altra nodo da sciogliere era il ruolo di partecipazione dei paesi al di fuori dell’area euro, in base all’accordo di ieri, questi avranno pieno ed uguale peso nel processo decisionale del board del consiglio di vigilanza della Bce, che sarà a sua volta formato da un rappresentante per ogni singolo paese. Le decisioni prese dal consiglio di vigilanza, inoltre, entreranno direttamente in vigore a meno di un parere contrario del board dei governatori dell’istituto di Francoforte. In caso di veto di questi ultimi, per evitare fasi di stallo, sarà creato un mediatore, un apposito organo composto da un membro di ogni autorità nazionale con lo specifico compito di dirimere le questioni spinose.
Infine si è deciso per il principio della doppia maggioranza per il processo decisionale all’interno dell’Eba, l’autorità bancaria europea, che ha il compito di definire le linee guida dell’intero progetto di sorveglianza bancaria. Una decisione che risponde alle richieste dei paesi non euro, capitanati dalla Gran Bretagna preoccupati di essere in costante minoranza.
Adesso, invece, per ogni decisione sarà necessaria sia la maggioranza dei paesi euro che di quelli al di fuori dell’eurozona. Un meccanismo che in una prospettiva futura, che vede un allargamento della zona euro, potrebbe portare ad una presa in ostaggio da parte dei pochi rimasti fuori dalla moneta unica. Questo è tutto ciò che è stato deciso stanotte, e questa sera spetta ai capi di stato a decidere se ratificare o meno l’accordo. Con ogni probabilità lo faranno, e poi toccherà al Parlamento, che non si prevede ponga degli ostacoli.
Camilla Tagino