Bruxelles – Popolarità ai minimi storici per il cancelliere tedesco Olaf Scholz in vista delle elezioni federali del 2025. Il tentativo di rilancio passa per il bonus Made in Germany e l’industria automobilistica.
I sondaggi elettorali sono pessimi: i socialdemocratici (Spd) di Scholz seguono i cristiano-democratici di centro-destra del Cdu/Csu e l’estrema destra di Alternative für Deutschland (AfD). L’operato di Scholz non piace agli elettori tedeschi, registrando il più basso risultato di gradimento dal 1997 per un cancelliere.
Non si arrendono però i socialdemocratici, che hanno concordato una strategia programmatica per rilanciare Scholz come candidato e la popolarità del partito. Il leader degli Spd, Lars Klingbeil, ha dichiarato “Il nostro obiettivo è che l’Spd emerga come la forza più forte nelle elezioni del Bundestag tra dodici mesi e che continui a detenere la cancelleria”.
Come riporta il quotidiano tedesco Bild, la strategia si articola su capitoli chiave prettamente concentrati sull’economia e sulla tutela della classe media. Il bonus Made in Germany per le aziende consisterebbe in sgravi fiscali per gli investitori internazionali che producano sul territorio del Paese, con l’obiettivo di rilanciare la Germania come polo di esportazioni e contrastare la crisi che sta attraversando il settore.
La crisi si è diffusa a macchia d’olio, mettendo in sofferenza anche il settore manifatturiero (specialmente il settore delle automotive), comparto chiave per l’economia tedesca. Le stime dell’istituto Ifo per l’anno 2024 prospettano crescita zero per l’economia tedesca, penalizzata anche dall’agenda sostenibile dell’Ue e dal suo impatto sul settore manifatturiero, dove si registra “una crisi di investimenti”. Tema caldo anche a Bruxelles, dove si discute degli obiettivi climatici in relazione al settore delle automotive. Il sottosegretario all’Economia tedesco Sven Giegold aveva detto (26 settembre) che “gli obiettivi climatici sono fondamentali” – sia quelli al 2035 (lo stop ai veicoli con motore a combustione interna) sia quelli intermedi al 2025 (la riduzione del 15 per cento delle emissioni di CO2 rispetto ai valori del 2021). Stesso discorso riguardo alla data del 2026 per l’attivazione della clausola di revisione del regolamento sulle emissioni.
Ai socialdemocratici tedeschi non è passata inosservata la rilevanza dell’argomento, per cui, nel documento, una delle proposte sembra essere l’introduzione di un premio di acquisto per le auto elettriche. La proposta verrà costruita in un triangolare con sindacati e industria automobilistica, nell’ottica di un rilancio del settore, In aggiunta a quote di e-car per i fornitori di leasing e sconti fiscali per le auto aziendali elettriche. Questa strada permetterà a Spd di proporsi come il partito politico più allineato all’Ue nel merito della decarbonizzazione del settore delle automotive, che invece ha trovato l’opposizione netta di Cdu e AfD.
Il terzo macro-argomento del piano ‘salva Scholz’ è la riduzione delle tasse. Si parla di una diminuzione per “la grande maggioranza dei contribuenti (circa il 95 per cento) dopo le prossime elezioni generali”, con una conseguente responsabilizzazione dei cittadini con redditi più alti, il cui contributo servirà ad aiutare la classe media.
Un taxer les riches alla tedesca, che non piacerà sicuramente agli avversari politici. Il candidato per la Cdu, Friedrich Merz, al congresso della Csu il 12 ottobre, ha detto che il reddito di cittadinanza costa caro alla Repubblica federale e che le risorse dello stato sociale devono essere generate, proponendo una prospettiva molto diversa rispetto agli aiuti per la classe media.
Un argomento fantasma è la geopolitica. Non sembra che i socialdemocratici abbiano ritenuto necessario (o vantaggioso) parlare di crisi del Medio Oriente, di Ucraina o migrazione nel documento, forse considerando anche le recenti discussioni sulla politica tedesca verso Israele. Pieno focus sull’economia tedesca, che sta a cuore degli elettori e ancora di più a Scholz. La sua rielezione, stando alle stime attuali, sembra assomigliare più ad un’utopia che ad una possibilità ma, fino al 28 settembre 2025, la partita elettorale è ancora ampiamente aperta e giocabile per il candidato di Spd.