Bruxelles – Triplicati in Francia, quadruplicati in Austria, nei Paesi Bassi addirittura otto volte di più. Secondo la Commissione europea, gli episodi di antisemitismo in Ue sono aumentati vertiginosamente dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023 e la sproporzionata risposta militare di Israele. In Germania, oggi un terzo degli episodi di odio registrati dall’Ufficio federale di polizia criminale sono di natura antisemita.
È quanto emerge dalla prima relazione sullo stato di avanzamento della strategia Ue 2021-2030 per la lotta all’antisemitismo e la promozione della vita ebraica, pubblicata oggi (14 ottobre) dalla Commissione europea. Una strategia che procede spedita e la cui attuazione è stata ulteriormente accelerata dopo lo scoppio della guerra a Gaza: in tre anni, 23 Stati membri hanno sviluppato strategie nazionali contro l’antisemitismo e 20 governi Ue hanno nominato un inviato speciale o un coordinatore nazionale per la lotta all’antisemitismo.
In linea con la strategia Ue, 25 Paesi – ad eccezione di Irlanda e Malta – hanno adottato la definizione di antisemitismo coniata dall’International Holocaust Remembrance Alliance (Ihra), secondo cui “le critiche a Israele, come quelle rivolte a qualsiasi altro Paese, non possono essere considerate antisemite“, mentre “gli appelli all’uccisione o al ferimento degli ebrei, le affermazioni stereotipate sul potere degli ebrei e il ritenere gli ebrei collettivamente responsabili delle azioni dello Stato di Israele” lo sono.
Così, mentre i finanziamenti europei per i progetti di lotta all’antisemitismo sono passati da circa 5,2 milioni di euro nel 2021 a 6 milioni di euro nel 2022 e a 11 milioni di euro nel 2023, l’altra faccia della medaglia del rapporto Ue mostra che le comunità ebraiche nei Paesi europei sono sempre di più il capro espiatorio dei mali del governo di Benjamin Netanyahu. ‘Danni collaterali’, utilizzando una formula tristemente cara proprio all’azione militare delle Forze di difesa israeliane. Il rapporto della Commissione europea parla di “incendi di locali ebraici, come le sinagoghe, attacchi fisici a persone, case, ristoranti e negozi ebraici”, monumenti all’Olocausto “deturpati con falsi paragoni tra ebrei e nazisti”.
Secondo Margaritis Schinas, vicepresidente della Commissione europea, “la situazione degli ebrei in Europa è drammaticamente peggiorata”. La Francia, che ospita la più grande comunità ebraica d’Europa, è stata teatro di un totale di 1.676 episodi di antisemitismo nel 2023, più di quattro al giorno. Ma l’odio verso gli ebrei si è scatenato anche online: una ricerca dell’Institute for Strategic Dialogue, pubblicata nel febbraio 2024, ha rilevato un “forte aumento di commenti e messaggi antisemiti e minacce online contro le comunità ebraiche”. Il dieci per cento in più su X, il 7 per cento in più su Reddit. In un campione casuale di contenuti di incitamento all’odio, la Commissione ha calcolato che circa il 45 per cento era costituito da contenuti antisemiti, mentre il 15 per cento riguardava l’odio contro la religione musulmana.