Bruxelles – La Commissione europea sta già lavorando per permettere di garantire un prestito ponte alla Grecia in attesa dell’avvio del terzo programma di assistenza del fondo salva-Stati Esm, e ha fatto formale richiesta di esborso al Meccanismo europeo di stabilità finanziaria, il fondo salva-stati d’emergenza già utilizzato per i programmi di assistenza per Irlanda e Portogallo. Il fondo non ha esaurito tutta la sua riserva: dei 60 miliardi di Euro complessivi ne sono stati utilizzati 46,8 miliardi (22,5 per l’Irlanda e 24,3 per il Portogallo) e i 13,2 miliardi rimanenti consentirebbero di far fronte alle esigenze elleniche per luglio (sette miliardi) e agosto (cinque miliardi). La Commissione ha chiesto però le risorse necessarie per far fronte alle scadenze di luglio (il 17 bisogna pagare un miliardo di interessi sui titoli di Stato, il 20 c’è la rata da 3,5 miliardi alla Bce e quella da 25 milioni alla Bei) e quelle fino al 13 agosto (pagamento degli interessi per un miliardo il 7 agosto) con tanto di restituzione al Fmi della rata di 1,6 miliardi non pagata il 30 giugno. “L’importante è che ci sia un prestito ponte che permetta alla Grecia di far fronte alla sue scadenza e ripagare gli arretrati con il Fmi”, sostiene il commissario per l’Euro, Valdis Dombrovskis.
La Commissione, in sostanza si dà tempo quattro settimane per permettere l’avvio del nuovo programma di assistenza, e già oggi il consiglio Ecofin in versione teleconferenza dovrebbe discutere del da farsi. La riunione è a ventotto in quanto le risorse del fondo Efsm sono garantite attraverso il bilancio dell’Unione europea, e dunque di tutti gli Stati membri. Dopo il no britannico all’ipotesi di pagamento, Londra sembra riposizionarsi e dare via libera al pagamento. Un esempio che potrebbe convincere anche Repubblica Ceca e Danimarca a fare altrettanto. “Il prestito via Efsm non è facile, ma l’unica opzione percorribile”, ammette Dombrovskis. “Ci sono preoccupazioni di alcuni Stati non dell’Eurozona per le consequence finanziarie di un simile intervento, ma stiamo rispondendo a queste preoccupazioni”. L’Esm, una volta entrato in vigore, restituirebbe i prestiti, ma la Commissione sta anche pensando di usare a titolo di garanzia i 10,9 miliardi di Euro di profitti maturati con i Security Market Programmes (Smp), i programmi di acquisto di titoli di Stato da parte della Bce decisi a maggio 2010 per dare ossigeno ai Paesi soffocati dal debito. Queste risorse sono detenute dalla Bce, e si pensa di poterle trasferire su un conto separato. In questo modo si potrebbe convicere i Paesi membri dell’Ue a votare per il prestito ponte dell’Efsm, per cui è richiesta la maggioranza qualificata.
La Commissione lavora dunque a una soluzione mista, che ha nei fondi comunitari un terzo strumento per dare ossigeno ad Atene. Non si mettono soldi freschi, ma si anticipa un pagamento di quanto spetta alla grecia per il settennio 2014-2010. Questo consente alla Grecia di avere risorse da mettere a dispozione del Paese e dei creditori.