Bruxelles – Nella giornata internazionale del caffè, la conferma di un eccellenza italiana: secondo i dati diffusi da Eurostat, l’Italia è il maggiore produttore di caffè in Unione Europea.
Nel 2023, il Bel paese ha registrato una produzione del 25 per cento del totale europeo, con più di 550 mila tonnellate, seguito da Germania, Francia, Paesi Bassi, Portogallo, Belgio e Finlandia. Il totale di questi paesi è del 59 per cento della produzione complessiva in Ue di caffè tostato.
Nel complesso, l’Ufficio statistico dell’Ue registra che, nei 27 Paesi membri, sono state prodotte più di 2.3 milioni di tonnellate di caffè, tostato o decaffeinato, inclusi i sostituti del caffè. Nell’arco di dieci anni, dal 2013, l’aumento è stato del 15 per cento, con una quantità di circa 5 chilogrammi per abitante nel 2023. Il valore della produzione europea di caffè è di quasi 13 miliardi di euro.
10.6 miliardi è invece il valore delle importazioni di caffè da paesi non-Ue per il 2023. La quantità è rimasta stabile nel decennio, ma parliamo di un aumento di 3 miliardi per la medesima produzione. La maggior parte del caffè che si importa nel vecchio continente viene dal Brasile, con il 34 per cento, e dal Vietnam, 24 per cento. Seguono Uganda, Honduras, India, Colombia e Indonesia.
L’Italia è il secondo maggiore importatore, dopo la Germania che conta il 33 per cento del totale delle importazioni da paesi extra-Ue, seguiti da Belgio, Spagna e Francia.
Ricordiamo che l’inflazione sul prezzo del caffè ha avuto un trend di crescita dall’ottobre 2021, causando un aumento dei costi consistenti. In Italia, è stato registrato un netto miglioramento tra ottobre 2022 e 2023, con valori che scendono da 8.4 per cento a 4.1. Il trend italiano da giugno 2024 è nuovamente in crescita, quindi si rischia nuovamente di avere aumenti dei prezzi tali da rendere l’abitudine più amata dagli italiani quasi come un bene di lusso.