Ancora un prolungamento del pacchetto che Berlino presentò per la prima volta nel 2008
In 3 anni in tutta Europa dalle casse nazionali agli istituti finanziari 4.500 miliardi di dollari
La Commissione europea approva lo schema tedesco di aiuti bancari. Ancora. Già, perché il regime di aiuti di Stato messo a punto dal governo federale delle Germania per “rimediare ai seri disturbi nell’economia tedesca” e “stabilizzare i mercati”, è un qualcosa ben noto negli ambienti comunitari. Il fascicolo, aperto addirittura nel 2008, di fatto non è mai stato chiuso. Il programma di iniezione di liquidità nelle casse degli istituti bancari e delle compagnie di assicurazione la Germania lo presentò il 14 ottobre 2008, e appena due settimane più tardi – il 28 ottobre di quello stesso anno – l’esecutivo comunitario, come sempre avviene per i casi critici, approvò il piano per una durata di sei mesi. Il pacchetto, non in contrasto con le normative comunitarie in materia di aiuti di Stato, oggi è stato ancora una volta approvato dalla Commissione europea, che contribuisce ad alimentare una storia praticamente senza fine.
Il pacchetto di salvataggio della Germania è stato prorogato dall’organismo di Bruxelles una prima volta il 22 giugno 2009, che ha poi deciso per ulteriori estensioni del regime di aiuti il 17 dicembre 2009 e il 23 giugno 2010. Di proroga in proroga la Germania ha aiutato le banche e le assicurazioni fino al 31 dicembre 2010, giorno in cui è scaduta l’ultima proroga concessa dalla Commissione Ue e giorno in cui sembrava essersi esaurito il caso. Ma evidentemente la cura tedesca per parte del proprio sistema creditizio non è servita, Berlino ha nuovamente chiesto alla Commissione europea di riattivare il programma di aiuti, che Bruxelles ha concesso il 5 marzo scorso. Questa estate (il 29 giugno) la Commissione Ue ha deciso di estendere ancora gli aiuti della Germania alle banche tedesche fino al 31 dicembre 2012, e venerdì è arrivata l’ultima decisione del caso, che ha concesso al governo di Angela Merkel di continuare a iniettare liquidità fino al 30 giugno 2013.
La motivazione addotta dalla Commissione Ue è stata in tutti casi sempre la stessa: gli aiuti proposti “sono in linea con le regole per gli aiuti di Stato alle banche in tempi di crisi”. Ma soprattutto, la commissione, in tutti i suoi comunicati ufficiali di questi anni, ha fatto presente che l’ok agli aiuti tedeschi alle banche del Paese è stato concesso perché “sono ben mirati, proporzionati, e limitati nel tempo”. A giudicare dal numero di proroghe concesse alla Germania – che, va ricordato, fa tante storie quando si discute di salvare la Grecia e quando si parla di vigilanza bancaria – non sembra essere così. I numeri, invece, suggeriscono una certa coerenza della commissione europea. Questa estate il commissario europeo per il Mercato interno, Michel Barnier, ha fatto sapere che dal 2008 al 2011 la Commissione Ue ha autorizzato in tutta Europa aiuti Stato alla banche per 4.500 miliardi di dollari.
Renato Giannetti