Bruxelles – Falso in bilancio, con ricavi diversi da quelli effettivi utili a ottenere finanziamenti del Recovery Fund per sviluppare una piattaforma per il commercio elettronico. Con questa accusa la Guardia di Finanza di Giulianova (Teramo), su richiesta della Procura europea, ha congelato beni per 114mila euro in Italia con l’accusa di frode contro il bilancio dell’Unione. Al vaglio degli inquirenti una società attiva nel commercio all’ingrosso non specializzato di prodotti alimentari e tabacco.
Il titolare dell’azienda ha fatto richiesta a Simest, l’istituto finanziario italiano per lo sviluppo e la promozione delle attività delle aziende italiane, responsabile della gestione e della distribuzione dei fondi da Recovery Fund in questi progetti, che ha concesso alla società 228 mila euro. Le verifiche del caso dimostra che il secondo pagamento da 114mila non è mai stato erogato poiché le irregolarità sono state rilevate e segnalate dalla Guardia di Finanza. I conti bancari per un valore di 114mila sono stati congelati.
La segnalazione di frode accende un’altra volta i riflettori sulla questione della criminalità che ruota attorno alle risorse dell’Unione europea. Sempre per quanto riguarda il Recovery Fund, che finanzia i piani di ripresa degli Stati membri (Pnrr), la stessa procura europea nei mesi scorsi ha scoperto frodi da 600 milioni di euro, ponendo la questione di capacità di corretta gestione dei fondi, che politicamente resta un tema delicato.