Bruxelles – Euro digitale, avanti adesso più che mai. Adesso che la competitività è al centro dell’attenzione e alta nell’agenda politica grazie al rapporto Draghi, l‘alternativa tutta europea a circuiti elettronici quali Visa e Mastercard per i pagameni nell’eurozona diventa ancor più importante. Così lascia intendere Piero Cipollone, membro del Comitato esecutivo della Banca centrale europea. Allo stato attuale, denuncia, gravano “costi elevati per gli esercenti europei, che pagano nel complesso una somma significativa ai circuiti internazionali di carte come Visa o Mastercard”. Si tratta, sottolinea nel corso dell’audizione in commissione Affari economici del Parlamento europeo, di un “onere sostenuto per lo più dagli esercenti più piccoli, cui sono applicate commissioni da tre a quattro volte superiori a quelle dei concorrenti di maggiori dimensioni”.
Una situazione che rende difficile immaginare una piena competitività europea, nel momento in cui si preme per averne di più. Tanto è vero che Cipollone fa notare come un euro digitale “offrirebbe nuove opportunità ai titolari di esercizi commerciali europei“, i quali, denuncian, “dipendono oggi in larga misura da pochi operatori che dominano il settore dei pagamenti online o tramite carta, e ricorrono spesso a fornitori non europei”.
Ma non c’è solo la questione delle imprese. Ci sono anche i consumatori in questo ragionamento che Cipollone difende e rilancia con forza. Quando si acquista attraverso canali che non richiedono il denaro contante, ricorda il membro dell’organismo della Bce, “il più delle volte l’unica opzione è PayPal oppure un circuito di carte internazionale come Visa o Mastercard“. Anche quest’estate, evidenzia, “acquistare biglietti per i Campionati europei di calcio in Germania è stato possibile solo con mezzi di pagamento cinesi o americani”. Ecco che allora “un euro digitale rafforzerebbe la sovranità e la resilienza finanziarie dell’Europa perché sarebbe basato su tecnologia e infrastrutture europee”.
Il momento di scegliere è adesso. Il rapporto Draghi insiste sul completamento del mercato dei capitali e il potenziamento del mercato unico. In tal senso l’euro digitale appare una delle risposte a queste esigenze. “Consentirebbe all’Europa di sviluppare e gestire in modo indipendente soluzioni di pagamento digitali, promuovendo un mercato unico più integrato“.