Bruxelles – Il primo vicepresidente della Commissione, Frans Timmermans, l’aveva annunciato: “a luglio cominceremo a concretizzare il nostro pacchetto ‘Better regulation’ (“legiferare meglio”)”. Nei giorni scorsi l’esecutivo ha iniziato a mantenere la promessa aprendo una consultazione pubblica sul suo programma di lavoro futuro, mentre oggi un secondo passo è stato fatto ponendo le basi della nuova piattaforma Refit. L’oscura sigla indica il programma di controllo dell’adeguatezza e dell’efficacia della regolamentazione, il cui scopo è valutare la legislazione dell’Ue in vigore per renderla più efficace ed efficiente.
Il rilancio del Refit, nato nel 2012 su iniziativa della Commissione Barroso, è uno dei punti cardine della “Better regulation” presentata lo scorso 19 maggio da Timmermans. Il progetto è di creare una nuova piattaforma con a capo proprio il vicepresidente della Commissione che avrà il compito di “raccogliere i suggerimenti da ogni parte interessata e trasformarli in idee concrete per ridurre i carichi normativi e amministrativi” dell’Unione. Al suo interno saranno riuniti degli esperti di alto livello appartenenti al mondo delle imprese, della società civile e dei partner sociali, del Comitato economico e sociale (Cese), del Comitato delle Regioni e di ognuno dei 28 Stati Ue.
Per raccogliere le candidature di chi è interessato a far parte della nuova piattaforma, la Commissione ha pubblicato oggi un bando pubblico aperto a tutti i cittadini dell’Ue. Ai futuri membri del board è richiesto di avere “esperienza diretta nell’applicazione della legislazione Ue” e di essere pronti a “partecipare sistematicamente alle riunioni” per apportare il proprio contributo alla discussione.
L’organismo sarà suddiviso in due sottogruppi: uno “governativo”, composto da “esperti di alto livello nella pubblica amministrazione” nominati direttamente degli Stati membri, e uno degli “stakeholders”, formato da esperti indicati del Cese, dal Comitato delle Regioni e dal primo vicepresidente Timmermans quando avrà valutato le candidature raccolte attraverso il bando pubblico. Una volta l’anno i due sottogruppi si riuniranno in maniera congiunta per discutere e valutare le attività della piattaforma. Il primo incontro è previsto per la fine di novembre. La Commissione si è impegnata a rispondere a ogni suggerimento proveniente dalla piattaforma spiegando come (e se) intende dargli seguito.