Bruxelles – Tra l’incontro con i partiti politici greci e la telefonata ad Angela Merkel, c’è tempo anche per una chiamata all’amico Vladimir Putin. Nel turbine degli eventi tra la vittoria schiacciante del no al referendum in Grecia e la riapertura del tavolo negoziale tra Atene e i creditori, non si chiude il canale preferenziale tra Grecia e Russia. Ad avviare il primo contatto è il leader del Cremliono che chiede un colloquio “immediato” ad uno Tsipras fresco di vittoria, che interrompe le riunioni in corso ad Atene per telefonare a Mosca. Al centro del colloquio il risultato del referendum, ma anche, fanno sapere da Mosca, “diversi altri temi per sviluppare ulteriormente la cooperazione bilaterale” tra i due Paesi. Putin “ha espresso il suo sostegno per il popolo greco”, augurandosi che “il Paese possa superare le attuali difficoltà”.
Di intervenire direttamente nella questione con un’assistenza finanziaria ad Atene, assicura il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, non si è parlato nel corso dei contatti bilaterali. La Russia si limita ad auspicare che la Grecia raggiunga “al più presto” i compromessi “necessari” con i suoi creditori e prenda decisioni “che consentiranno stabilità economica e sociale”. Perché la questione di un aiuto finanziario alla Grecia sia messa sul tavolo, si specifica anche, dovrebbe arrivare una richiesta da parte di Atene, cosa che per ora non è accaduta.
Piuttosto che intervenire con prestiti diretti, ha commentato nel corso del week end anche Andrey Kostin, il presidente di Vtb, la seconda banca di Russia, Mosca potrebbe essere interessata a comprare asset greci se il governo dovesse optare per un piano di privatizzazioni. La Russia, ad esempio, ha specificiato Kostin, potrebbe essere interessata a porti, aeroporti, ferrovie o compagnie energetiche.