Bruxelles – Dopo la scelta della Commissione europea di boicottare le riunioni informali dei ministri Ue previste in Ungheria da qui a dicembre, nuovo sgarbo diplomatico tra i leader europei e Budapest. L’Alto rappresentante per gli Affari Esteri, Josep Borrell, ha deciso che non sarà Viktor Orbán a ospitare il Consiglio informale Esteri e Difesa, il cosiddetto Gymnich. Il vertice si terrà a Bruxelles: “Essere contro l’Ue e squalificare la sua politica estera” come ha fatto l’Ungheria “deve avere delle conseguenze, formali e simboliche”, ha spiegato duramente Borrell.
Il primo ministro magiaro è entrato in rotta di collisione con Bruxelles non appena ha preso in mano le redini del Consiglio dell’Ue, dal primo luglio, per il semestre di presidenza ungherese. Con la sua missione di pace a Mosca e a Pechino ha messo in imbarazzo l’Ue e il suo supporto incondizionato a Kiev e alla formula di pace proposta da Volodymyr Zelensky. La decisione presa oggi da Borrell collide con il punto di vista espresso in mattinata, al suo arrivo a Bruxelles per il Consiglio Affari Esteri, dal ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, secondo cui “la posizione italiana di buon senso” avrebbe prevalso: “Non bisogna mai mischiare la posizione politica e la posizione istituzionale”, ha spiegato Tajani, convinto dell’importanza di recarsi a Budapest il 28-29 agosto.
È arrivata immediatamente la reazione del governo ungherese, affidata al portavoce Zoltan Kovacs. Con un post su X, Kovacs ha riportato le parole del ministro degli Esteri, Péter Szijjártó, che avrebbe dichiarato di aver affrontato “un’isteria aggressiva e bellicosa” da parte degli omologhi europei. Szijjártó avrebbe inoltre definito “infantile” il tentativo di “minare” la riunione informale del Gymnich prevista a Budapest, dichiarando che “l’Ungheria è pronta a ospitare l’incontro, ma è anche disposta a partecipare se si terrà a Bruxelles”.