Colonna sonora: Moonraisers – Rise Up
La notte porta Consiglio.
Mercoledi il Consiglio straordinario dei ministri delle finanze che avrebbero dovuto trovare l’accordo per la Grecia è stato interrotto dopo appena due ore per essere rimandato al giovedi, dopo una bella dormita perché, appunto, la notte porta Consiglio e nello specifico, porta Eurogruppo.
Dunque una nuova fumata nera per i ministri, che ormai se ne fanno più di Bob Marley.
La settimana scorsa si era tentato di trovare invano un accordo a Lussemburgo ma la Lagarde, direttora dell’FMI, aveva detto che non si può andare avanti perché “si deve ripristinare un dialogo tra adulti nella stanza“. Varufakis in tutta risposta le ha sputato una pallina di carta con la penna BIC e si è nascosto sotto al banco ridacchiando.
Tsipras non vuole percorrere le cosiddette “riforme” proposte da Commissione e BCE che sono come al solito, in sintesi, “proteggete i ricchi e togliete tutto ai poracci che così poi non potranno più comprare bloccando l’economia ma sono cazzi loro e a noi intanto ci saranno rientrati i soldi”; l’Europa non vuole far vedere che fa concessioni al primo governante di sinistra in Europa dopo anni, per paura dello storico spettro che si aggira, anche se ormai si aggira in taxi coi vestiti firmati. E si va avanti da settimane a fumate nere e musica reggae.
Dopo Lussemburgo c’è stato il summit straordinario di lunedi scorso in cui Tsipras ha tentato di far firmare l’accordo facendo ubriacare tutti con l’ouzo ma è finito con i primi ministri che vomitavano nei corridoi e quindi nuova fumata nera. Senza più ritegno, alcuni si stanno facendo crescere i dreadlock.
Poi l’Eurogruppo straordinario di mercoledi che poi si è prolungato a giovedi, in contemporanea con l’eurosummit, che finirà venerdi, per lasciar spazio a sabato ad un nuovo eurogruppo. Che per quanto ci costano tutte ste riunioni, se si fossero organizzati per andare tutti insieme a Santorini per l’equivalente dei giorni dei consigli a spendere lì i soldi, la situazione greca sarebbe già rientrata.
E invece siamo all’eurosummit in cui sembra che Tsipras stia giocando la carta “Sirtaki”: ha organizzato intorno al tavolo un ballo di gruppo, girando forsennatamente tutti sottobraccio finché ne resterà in piedi soltanto uno, che prenderá la decisione finale. Ma pare che i vicini del Consiglio si siano lamentati per la musica troppo alta e quindi niente, si va avanti a fumate nere, ormai direttamente con cilum e bong.
Accanto alla questione greca si parla “en passant” anche del problema immigrazione. Renzi, che oggi ha disertato il pre-vertice dai Socialisti (perché forse finalmente si è fatto un esame di coscienza) ha detto che bisogna distinguere tra migranti politici e migranti economici. Da valutare in base alla tonalità del colore della pelle (o forse quest’ultimo punto l’ho capito male).
Per la cronaca, io che sto a Bruxelles sono un emigrante sia politico che economico, visto che la classe politica mi aveva portato a non avere una situazione economica sostenibile.
Si parla dunque di quote fisse per tutti i paesi, che dovranno ospitare parte di questi emigranti: le braccia in Francia, le gambe in Germania e così via… Un’altra soluzione proposta è quella degli “hotspot” che da quanto ho capito sono delle aree in cui questi disgraziati potranno finalmente riposare dopo il viaggio, usufruendo di internet gratuito: la rete è “Arbeit Wi-Fi”. Infine i rimpatri sistematici: saranno organizzati voli diretti per i paesi di provenienza e sono già tantissimi gli italiani che hanno prenotato.
Per le altre proposte sul tavolo consultare la scorsa puntata di Fuori Tema: Summertime.
Insomma staremo a vedere nei prossimi giorni quello che verrà fuori, con la sensazione che comunque i poteri forti continuano ad essere al fianco dei più deboli, le banche si preoccupano del benessere dei cittadini e gli Stati collaborano per il bene comune in un quadro di mutua solidarietà nel nome dell’Europa Unita.
Che ormai è bella solo perché non c’è più la dogana quando si portano le fumate nere dall’Olanda.
Buon uichènd a chi si concentra su una questione fino a farla diventare il centro del mondo e non si rende conto che il mondo è pieno di bellezze molto più interessanti.