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    Home » Politica » Immigrazione, sit-in M5S con Di Battista: cambiare regolamento Dublino

    Immigrazione, sit-in M5S con Di Battista: cambiare regolamento Dublino

    Mentre a pochi metri di distanza si riunivano i capi di Stato e di governo europei, il Movimento 5 stelle manifestava in strada. Scritta anche una lettera al presidente Tusk

    Matteo Miglietta</a> <a class="social twitter" href="https://twitter.com/@matmiglietta" target="_blank">@matmiglietta</a> di Matteo Miglietta @matmiglietta
    25 Giugno 2015
    in Politica
    Alessandro Di Battista e gli altri 5 Stelle durante la manifestazione

    Alessandro Di Battista e gli altri 5 Stelle durante la manifestazione

    Bruxelles – Un sit-in per far sentire la propria voce mentre a pochi metri di distanza si riunivano i capi di Stato e di governo europei. E per farlo il Movimento 5 Stelle ha mobilitato i “pezzi grossi”. Oggi, davanti a Consiglio e Commissione europea, a guidare la manifestazione degli eurodeputati del Movimento 5 Stelle c’erano i parlamentari italiani Alessandro Di Battista e Alberto Zolezzi. La proposta avanzata dai pentastellati è quella di cambiare il regolamento di Dublino (secondo il quale è il primo Stato membro di arrivo a doversi fare carico delle richieste di asilo) definito “iniquo e ingiusto per l’Italia” da Di Battista. “L’immigrazione ormai è diventata una nuova forma di finanziamento pubblico ai partiti, questo non è tollerabile” ha aggiunto il deputato. “L’accoglienza non può essere solo a carico del primo Paese di arrivo dei migranti: il regolamento di Dublino deve essere cambiato, e in fretta” ha dichiarato Tiziana Beghin, capo-delegazione del Movimento 5 Stelle in Europa.

    Per dare maggior peso alla propria protesta, il movimento ha deciso di scrivere una lettera al presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk. Ecco il testo completo:

    Egregio Presidente,

    Le difficoltà che tutti i Paesi europei stanno affrontando nel gestire la difficile sfida posta dai flussi migratori impone una aperta riflessione sulla fattibilità e sulla sostenibilità delle soluzioni a lungo termine. Rifiutare l’aiuto ai Paesi membri in difficoltà equivale a danneggiare i principi e i valori nella quale l’Unione europea è stata fondata. Questa è una minaccia alla sua stessa esistenza. I principi di solidarietà e di cooperazione sono presenti nei Trattati e dovrebbero essere tradotti in una concreta azione per essere effettivi. L’attuale legislazione europea sul tema dell’immigrazione ha molti limiti: non permette il rispetto dei diritti fondamentali dei migranti e impone un carico sproporzionato per quegli Stati membri – come Italia e Grecia – più esposti alla pressione migratoria perché Stati di confine. Tutto questo non è più sostenibilità. Il sistema di Dublino dovrebbe essere urgentemente rivisto, così come bisogna trovare misure per affrontare l’emergenza che l’Europa. La proposta della Commissione europea di stabilire misure temporanee per aiutare Italia e Grecia è un primo, limitato tentativo per imporre la solidarietà agli Stati membri. Da un lato però, è risaputo che questa proposta è ben lungi dall’essere la risposta giusta alla questione migratoria: visto il particolare momento storico, non è sufficiente riallocare appena 24.000 richiedenti asilo arrivati in Italia dalla Siria e dall’Eritrea a partire dal 15 Aprile 2015. Secondo i dati Eurostat, nel 2014 si è registrato in Italia un aumento del 143% nel numero di richiedenti asilo. Siamo convinti che l’Unione europea abbia bisogno di un sistema di trasferimento vincolante e permanente per i richiedenti asilo. Questo sistema si deve attivare automaticamente in base a obiettivi chiari e misurabili. Gli Stati membri devono essere obbligati a condividere equamente gli oneri, sia in termini di effettiva accoglienza dei richiedenti asilo, sia dal punto di vista finanziario. Gli Stati membri sono chiamati a prendere una decisione sulla quale dipende la credibilità dell’Unione europea stessa. Pertanto, ci auguriamo che il Consiglio europeo adotterà la decisione proposta, approvando un meccanismo obbligatorio di ripartizione degli oneri in base alla ripartizione proposta dalla Commissione europea.

    Questo dimostrerebbe che l’Europa e i suoi cittadini sia ancora accomunati dal valore della solidarietà

    Tags: Alberto ZolezziAlessandro Di BattistaimmigrazioneMovimento 5 stelleregolamento di DublinoTiziana Beghin

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