Bruxelles – Ridurre il debito, ma senza soffocare la crescita. E’ questa la sfida, tanto delicata quanto necessaria, a cui i ministri economici dell’area euro sono chiamati a dover rispondere. Un impegno che vale per tutti e che scatta praticamente immediatamente, perché incardinato nella dichiarazione dell’eurogruppo sugli orientamenti di spesa per il 2025. L’obiettivo di rifermento, e il passaggio chiave del documento, è quello che dice che “il consolidamento fiscale graduale e duraturo nell’area dell’euro continua a essere necessario in futuro, data la necessità di ridurre gli elevati livelli di disavanzo e debito. Allo stesso tempo, ciò dovrebbe essere effettuato in modo da ridurre al minimo l’impatto sulla crescita“.
La ricetta per questa linea da seguire passa il modo virtuoso di spendere. I ministri economici dei Paesi Ue con la moneta unica sono d’accordo col mettersi al lavoro per “migliorare l’efficacia, la qualità e la composizione della spesa pubblica”. Spendere meno, ma spendere meglio: è questa la chiave per un futuro cosparso di incertezze. Perché “i rischi per le prospettive economiche restano orientati al ribasso, in un contesto esterno ancora difficile”, riconosce una volta di più l’Eurogruppo, che condivide gli orientamenti già espressi dalla Commissione europea con le ultime previsioni economiche.
“Avere un consolidamento di bilancio non è un compito facile per nessuno, ma è una necessità per alcuni paesi“, sintetizza il commissario per l’Economia, Paolo Gentiloni. Ad ogni modo “il consolidamento è del tutto possibile, in Francia come nei paesi con un alto livello di debito”. Non si scappa, dunque. Deficit e debito andranno ridotti. Anche perché i Paesi nordici, da sempre strenui difensori del rigore, non cedono. “E’ importante seguire le regole che ci siamo dati di comune accordo“, sottolinea il ministro delle Finanze olandese, Eelco Heinen, riferendosi al nuovo patto di stabilità con le traiettorie di riduzione dei disavanzi. “A livello domestico la priorità è avere finanze sostenibili, e non credo che produrre nuovo debito pubblico sia la via da seguire”. Più perentorio, ma per questo non meno chiaro, il ministro delle Finanze tedesco, Christian Lindner: “Abbiamo delle regole, e mi aspetto che tutti le rispettino”.
Sui conti niente sconti, ma solo quell’occhio di riguardo per far fronte agli investimenti che servono per la doppia transizione verde e digitale e sostenere le politiche per la difesa. Qui Gentiloni torna a rilanciare l’idea di “strumenti comune” di spesa. “Vuol dire raccogliere soldi sui mercati”, sottolinea il commissario per l’Economia. “Finora è mancata la volontà politica” e la vera sfida sarà saperla trovare nella nuova legislatura europea.