Bruxelles – In Europa il saldo demografico naturale è negativo, ci sono più morti che nascite, ma la popolazione dell’Ue aumenta. Nel 2023, è passata da 447,6 milioni di persone a 449,2. A invertire il calo demografico dei 27, per il secondo anno consecutivo, l’arrivo di persone migranti.
Secondo l’analisi pubblicata dall’Ufficio statistico dell’Ue, la crescita demografica osservata può essere in gran parte attribuita all’aumento dei movimenti migratori dopo le restrizioni della pandemia e all’afflusso di sfollati dall’Ucraina che hanno ricevuto lo status di protezione temporanea nei Paesi dell’Ue.
Se si considera un arco temporale più lungo, la popolazione dell’Ue è passata da 354,5 milioni nel 1960 a 449,2 milioni ad inizio 2024, con un aumento di 94,7 milioni di persone. Ma il tasso di crescita è gradualmente rallentato negli ultimi decenni: la popolazione dell’Ue è aumentata in media di circa 0,6 milioni di persone all’anno nel periodo 2015-2024, mentre negli anni del boom demografico il tasso di crescita medio era di 2,9 milioni di persone all’anno.
Dopo i due anni della crisi pandemica, in cui la popolazione dell’Ue è diminuita di circa mezzo milione di persone nel 2020 e di quasi 0,3 milioni di persone nel 2021, ha iniziato a riprendere la sua – seppur lenta – crescita. L’Italia fa eccezione: nel corso del 2023, la popolazione italiana è diminuita di circa 8 mila persone. Da 58,997 milioni a 58,989. Ma non è l’unica: tra i 27, il calo demografico colpisce anche Bulgaria, Grecia, Lettonia, Ungheria, Polonia e Slovacchia.