Da settimane oramai qui a Bruxelles, ma non solo, è partita la gara a quale tra i gruppi politici in Parlamento ha la cifra più alta di deputati. In particolare sono sotto la lente tre gruppi: i liberali di Renew, i conservatori di Ecr, e da qualche ora i sovranisti dei Patrioti. E’ sembrata, sino ad oggi, una sorta di corsa ciclistica con affermazioni e sorpassi, defezioni e nuovi acquisti, con la squadra in testa che è cambiata più volte, come se un vento contrario bloccasse improvvisamente la forza della pedalata.
Certo, i numeri sono importanti, meglio essere in 100 che essere in 70. Indicano vigoria, successo elettorale, più son grandi più fanno bella presenza. Ma quel che conta e come li si usano questi numeri.
I Patrioti di Orban sono, nel momento in cui scrivo, 84. I liberali 77 . Vogliamo vedere a fine corsa, cioè a fine legislatura, ma anche a qualsiasi traguardo intermedio, chi avrà raccolto più punti? I Patrioti attorno ai quali è stato srotolato un cordone sanitario che li terrà fuori da ogni incarico ed ogni decisione, e i liberali che sono in maggioranza e che si spartiranno poltrone e proposte? O anche l’Ecr, che non è dentro a un cordone sanitario e che dunque avrà presidenze di commissione e ruoli decisionali, pur essendo più piccolo del gruppo dei Patrioti?
Dunque calma con le valutazioni. Vi racconteremo sempre tutto, perché questa è politica, e la dimensione di un gruppo misura tante cose, il consenso politico generale, quello dei partiti leader nei gruppi. Ma non facciamoci abbagliare dalla dimensione: quel che importa in quel palazzo è che effetti legislativi può produrre un gruppo parlamentare.