Bruxelles – Tramontata lo scenario di un nuovo gruppo di estrema sinistra rosso-bruna, chiuse le porte del gruppo socialdemocratico per un (quasi insperato) ritorno dopo la cacciata dello scorso autunno, tutti gli indizi della destinazione degli slovacchi di Smer puntano verso il nuovo gruppo Patrioti per l’Europa al Parlamento Ue. “I socialisti europei progressisti non hanno eletto un unico rappresentante dell’Europa centrale o orientale alla guida del gruppo, à assolutamente inaccettabile e oggi ho informato i miei colleghi di Smer – Ssd che non negozierò più con i socialisti“, ha reso noto ieri (9 luglio) con un post su Facebook l’eurodeputata Monika Beňová, capo-negoziatrice del partito del premier, Robert Fico, renando note non solo le motivazioni della rottura con il gruppo dell’Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici (S&D), ma anche i prossimi passi: “Domani proporrò ai miei colleghi una soluzione diversa, che sarà onesta per noi e autentica per i nostri elettori”.
A dire il vero il ritorno nel gruppo S&D dei 5 eurodeputati eletti tra le fila del partito al potere in Slovacchia non è mai stata un’opzione verosimile, considerato che nulla è cambiato nel Paese dopo gli eventi politici post-elezioni legislative del 30 settembre 2023 nel Paese. A ottobre i due partiti socialdemocratici Smer-Ssd (del premier Fico) e Hlas-Sd (del presidente Peter Pellegrini) hanno dato vita all’alleanza di governo con l’destra estrema del Partito Nazionale Slovacco, portando alla decisione della presidenza del Partito del Socialismo Europeo (Pse) di sospendere l’adesione dei due partiti per incompatibilità dei valori. Da allora i rapporti non si sono mai rasserenati e, alla vigilia delle elezioni europee del 6-9 giugno, dietro le quinte è andato in scena un tentativo di avvicinamento con il nuovo partito tedesco di estrema sinistra Alleanza Sahra Wagenknecht – Ragione e Giustizia (Bsw) per la nascita di un gruppo rosso-bruno nella decima legislatura.
Nelle settimane successive alle elezioni europee – con i movimenti dei neo-eletti e i nuovi equilibri tra gruppi parlamentari – fonti diplomatiche slovacche hanno fatto sapere a Eunews che l’unica opzione sul tavolo per i due partiti era il ricongiungimento con la famiglia dei socialdemocratici, anche considerato l’ingresso degli 8 eurodeputati del Movimento 5 Stelle (il vero pesce grosso per Wagenknecht e Fico) nel gruppo della Sinistra, che ha tagliato sul nascere le prospettive di una formazione ancora più a sinistra. Indiscrezioni confermate dalle settimane di trattative con i socialdemocratici che, come prevedibile, non hanno portato ad alcun risultato. “I negoziati al Parlamento Europeo procedono come se le due maggiori fazioni politiche non capiscano cosa indicano i risultati delle elezioni di giugno“, ha attaccato Beňová. Parole che riecheggiano quelle utilizzate dai membri di Patrioti per l’Europa nel giorno della costituzione del nuovo gruppo sovranista lunedì (8 luglio).
Finora il primo ministro della Slovacchia, alleato nel Gruppo di Visegrád dell’omologo ungherese e fondatore di Patrioti per l’Europa, Viktor Orbán, non ha reso note le intenzioni sulle alleanze del suo partito a Bruxelles, ma sono piuttosto eloquenti le parole della stessa capo-negoziatrice di Smer a proposito delle controverse “missioni di pace” del leader ungherese in Ucraina, Russia e Cina. “Il presidente ceco Pavel ha messo in dubbio le attività del primo ministro ungherese Orbán e ha affermato che solo gli Stati Uniti possono concordare le condizioni per la pace in Ucraina”, ha attaccato Beňová, puntando il dito contro “il quadro spaventoso di indecisione e riluttanza a diventare leader veramente attivi“. E, proprio come i Patrioti per l’Europa, anche i 5 eurodeputati di Smer “non sosterranno la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen” al voto di conferma il 18 luglio a Strasburgo, aveva già reso noto la stessa capo-negoziatrice: “La votazione sarà segreta e questa è una posizione pubblica”. Per quanto riguarda invece l’unico eletto di Hlas-Sd, Branislav Ondruš, a Eunews ha messo in chiaro di non prendere “nemmeno in considerazione la possibilità di aderire al nuovo gruppo dei Patrioti per l’Europa” e che “la mia destinazione naturale è la famiglia socialista”.