Bruxelles – Interferenze nei segnali, stop nelle trasmissioni, intrusione nei sistemi di comunicazione. Il tutto per poter influenzare o impedire i servizi satellitari, internet, le funzioni di localizzazione Gps. La nuova frontiera della guerra passa per i satelliti, e l’Ue si inquieta per le minacce alla sicurezza in orbita. Su tutte, quella cinese. Sono i liberali europei (Re) ad agitarsi per le operazioni spaziali di Pechino e le sue forze armate. “L’Esercito popolare di liberazione afferma di aver sviluppato una capacità militare spaziale per disturbare i satelliti per le comunicazioni”, denunciano gli europarlamentari Bart Groothuis e Petras Auštrevičius.
I due esponenti di Renew citano articoli di giornale, e nello specifico una piattaforma per l’analisi e il dibattito su strategia, difesa e affari esteri. Fonti da prendere in considerazione, dunque. La questione è di quelle difficili da spiegare, per la complessità della materia. Ma in estrema sintesi, i cinesi potrebbero già essere in grado di sferrare attacchi informatici in grado di falsificare identità e informazioni (noti come ‘attacchi spoofing’) e di disturbare le trasmissioni satellitari (‘attacchi jamming’).
L’Unione europea cerca di correre ai ripari. La Commissione “sta lavorando a una legge spaziale dell’Ue per creare un mercato unico per le operazioni e i prodotti spaziali”, legge che “affronterà la questione della resilienza”, assicura Thierry Breton, commissario per il Mercato interno. Che nella sua risposta, però, sorvola sui ritardi a dodici stelle. Da calendario, dopo la chiusura della consultazione pubblica, l‘esecutivo comunitario avrebbe dovuto concludere la valutazione dei rilievi della parte interessate e procedere all’adozione del testo entro il primo trimestre del 2024.
Si sta dunque lavorando su piani diversi, in parallelo. Per quanto riguarda il disturbo dei servizi globali di navigazione via satellite (GNSS), continua Breton, “gli Stati membri stanno sviluppando ricevitori a livello nazionale per il servizio di navigazione sicura offerto da Galileo“, il sistema di posizionamento e navigazione satellitare civile dell’Unione europea. Galileo, assicura il commissario Ue, “fornisce una protezione all’avanguardia contro spoofing e jamming, garantendo prestazioni robuste e affidabili anche in condizioni di disturbo”.
L’Europa sarebbe dunque già pronta a rispondere alle iniziative spaziali cinesi. Ma nella nuova frontiera del confronto tra Paesi e ridefinizioni dei rapporti di forza, gli echi delle manovre europee in Asia arrivano, eccome. L’idea di utilizzare a fini militari Copernicus, il sistema di osservazione della Terra, è un incentivo per Pechino ad andare avanti con la propria strategia. E’ la geopolitica spaziale che apre scenari da guerre stellari.