Bruxelles – Continuano gli stravolgimenti all’interno della destra europea. Il partito di estrema destra spagnolo, Vox, ha annunciato oggi (5 luglio) l’adesione alla nuova creatura di Viktor Orbán, ‘Patrioti per l’Europa’, in procinto di costituirsi gruppo politico al Parlamento europeo. I sei eurodeputati di Vox abbandonano così “l’amica e alleata” Giorgia Meloni e il gruppo dei Conservatori e riformisti europei (Ecr), del cui partito europeo la premier italiana è presidente.
Il leader di Vox, Santiago Abascal, ha definito la piattaforma lanciata da Orbán, dal leader dei populisti cechi di Ano 2011, Andrej Babiš, e dal presidente del Partito della Libertà Austriaco, Herbert Kickl, “un’opportunità storica”, che “riunirà una gran maggioranza di partiti che stanno guidando l’alternativa a popolari, socialisti ed estrema sinistra a Bruxelles”. Abascal ha voluto ringraziare ed esprimere “forte amicizia” per Ecr, sottolineando “in modo speciale la sua amicizia verso Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia”.
Il portavoce del premier ungherese, Balázs Orbán, si trova in questo momento a Madrid per definire con Abascal l’ingresso di Vox nella neonata alleanza sovranista. La pugnalata alle spalle all’amica Meloni, che proprio da un raduno del partito estremista spagnolo pronunciò il suo slogan divenuto più celebre – “Sono Giorgia, sono una donna, sono una madre, sono cristiana” -, costa caro ai Conservatori europei. Con la fuoriuscita dei sei eurodeputati di Vox, il gruppo capitanato dalle delegazioni di Fratelli d’Italia e dei polacchi di Diritto e Giustizia (PiS) passa da 84 seggi a 78. Per ora rimane il terzo gruppo per dimensioni all’Eurocamera, con due seggi in più dei liberali di Renew, ma altri potrebbero seguire la strada percorsa da Vox. Soprattutto dopo che si sono incrinati i rapporti proprio tra Fdi e PiS, con una possibile scissione scongiurata all’ultima riunione costitutiva del gruppo.
L’alleanza della galassia sovranista ha indicato l’8 luglio come giorno in cui costituirà il proprio gruppo politico al Parlamento europeo. Per formare un nuovo gruppo parlamentare sono necessari non meno di 23 deputati da almeno un quarto degli Stati membri (7): con la delegazione spagnola, sono già in 31, ma da cinque Paesi Ue. Ai 10 ungheresi di Fidesz, i 7 di Ano e i 6 eurodeputati austriaci di Fpö, si erano già aggiunti i 2 portoghesi di Chega. Orbán ha già annunciato che nei Patrioti ci sarà anche un partito italiano, e la Lega ha rilanciato esprimendo forte interesse per il progetto del premier magiaro.
Se gli 8 eurodeputati del Carroccio dovessero dire addio al loro gruppo di appartenenza, Identità e Democrazia, mancherebbe davvero poco per soddisfare i requisiti per la creazione di un nuovo gruppo: un’ultima delegazione da un’altra capitale. La più corteggiata è Marine Le Pen, che può mettere sul tavolo un’armata di 30 eletti del Rassemblement National. Se anche lei confluisse nei Patrioti per l’Europa, la sua decisione potrebbe segnare la fine di Identità e Democrazia, e smascherare la creazione del nuovo gruppo sovranista come una mera operazione di rebranding – e allargamento – del gruppo Id.