Bruxelles – Nel mondo sono circa 60 milioni le persone costrette ad abbandonare i luoghi in cui vivono a causa di conflitti o persecuzioni. È la cifra fornita dall’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati e contenuta nel rapporto “Mondo in guerra”. Un numero in aumento rispetto ai 51,2 milioni del 2013 e ai 37,5 milioni di 10 anni fa. Di queste 59,5 milioni di persone, 19,5 milioni sono state costretti a fuggire in un altro Paese, 38,2 milioni sono rifugiati interni e 1,8 milioni hanno chiesto asilo politico. In Europa alla fine del 2014 il numero di migranti forzati ha raggiunto quota 6,7 milioni, rispetto ai 4,4 milioni alla fine del 2013. Una situazione drammatica “che non si vedeva dai tempi della Seconda guerra mondiale”, e per questo l’Europa “non si volterà dall’altra parte”. Con un comunicato congiunto dei vicepresidenti Frans Timmermans e Federica Mogherini, e dei commissari alla Cooperazione, all’Immigrazione e gli Aiuti umanitari Neven Mimica, Dimitris Avramopoulos, e Christos Stylianides in occasione della giornata mondiale del rifugiato (20 giugno), l’esecutivo comunitario chiede ai leader europei di “rispettare l’impegno preso di mostrare maggiore solidarietà e di condividere la responsabilità nell’affrontare la crisi dei rifugiati”. L’Unione europea “nel suo insieme”, aggiungono, “ha l’obbligo morale e umanitario di agire”.
La settimana prossima il Vertice dei capi di Stato e di governo dovrà discutere propri la strategia da del continente sul tema immigrazione, e i commissari affermano di “contare su un alto livello di ambizione”. Bruxelles, ricordano, “sta lavorando per aprire canali legali per permettere alle persone di raggiungere l’Europa, senza dover rischiare la vita in viaggi insidiosi in imbarcazioni insicure”, e a questo scopo chiede “agli Stati membri di seguire la raccomandazione della Commissione impegnandosi a un vasto impegno per reinsediare 20mila rifugiati che si trovano al di fuori dell’Europa nel corso dei prossimi due anni”.
L’Ue, aggiungono i commissari “fornisce assistenza umanitaria a rifugiati e sfollati interni in 33 Paesi del mondo e con l’assistenza allo sviluppo supporta anche gli Stati che li ospitano. La Commissione è leader per le donazioni dl settore con 200 milioni di euro investiti in proggeti di cooperazione e 850 milioni in aiuti umanitari”. “Finché ci sarà instabilità”, concludono i commissari, “le persone continueranno a scappare e a cercare rifugio. Non c’è una soluzione semplice al problema, ma è chiaro che nessuna soluzione singola in un singolo Paese può bastare”.
“sta lavorando per aprire canali legali per permettere alle persone di raggiungere l’Europa, senza dover rischiare la vita in viaggi insidiosi in imbarcazioni insicure”, e a questo scopo chiede “agli Stati membri di seguire la raccomandazione della Commissione impegnandosi a un vasto impegno per reinsediare 20mila rifugiati che si trovano al di fuori dell’Europa nel corso dei prossimi due anni”.
L’Ue, aggiungono “fornisce assistena umanitaria a rifigiati e sfollati interni in 33 paesi del mondo e con l’assistenza allo sviluppo supporta anche gli Stati che li ospitano. La Commissione è leader per le donazioni dl settore con 200 milioni di euro investiti in progeti di cooperazione e 850 milioni in aiuti umanitari”. “Finché ci sarà instabilità”, concludono i commissari, “le persone continueranno a scappare e a cercare rifugio. Non c’è una soluzione semplice al problema, ma è chiaro che nessuna soluzione singola in un singolo Paese può bastare”.