Bruxelles – La Danimarca svolta a destra. Grazie al sorprendente risultato dei populisti xenofobi del Partito del popolo danese (Dansk Folkeparti, Df), la coalizione dell’ex primo ministro Lars Lokke Rasmussen ha ottenuto la maggioranza dei seggi in Parlamento. Una vittoria “per un soffio”, parafrasando le parole della premier uscente Helle Thorning-Schmidt, visto che i Blu di Rasmussen hanno guadagnato il 51,5% dei consensi, conquistando poco più di 90 seggi su 179. “Sono convinta che Loekke (Rasmussen) ami il nostro Paese e dovrebbe essere felice di ereditare una Danimarca in gran forma”, ha dichiarato Thorning-Schmidt ammettendo la sconfitta e annunciando le proprie dimissioni sia da premier che da leader del partito socialdemocratico. Quella del primo ministro uscente resta comunque la prima formazione politica del Paese, grazie al 26,3% dei voti, ma l’exploit elettorale del Df, che ha ottenuto un sorprendente quanto inquietante 21,1%, ha permesso alla coalizione di Rasmussen di conquistare la maggioranza assoluta.
La lotta all’immigrazione è stato il principale cavallo di battaglia del Partito del popolo danese, che nei consensi ha addirittura superato la formazione di Rasmussen, fermo al 19,5%, in calo del 7% rispetto alla precedente tornata elettorale. Se non ci saranno intoppi durante la fase delle negoziazioni, Rasmussen tornerà quindi alla guida del Paese. Il danese era già stato ministro nei governi del suo omonimo Anders Fogh Rasmussen e nel 2009 era diventato premier quando questi era stato eletto segretario generale della Nato. Nel 2011 aveva poi perso le elezioni e aveva dovuto cedere il posto alla socialdemocratica Thorning-Schmidt.
Per quanto riguarda il segretario del Df, Kristian Thulesen Dahl, nei giorni scorsi l’uomo aveva dichiarato al sito danese Politiken di preferire “il ruolo di piccolo uccello in libertà, che può permettere al Partito del popolo danese di avvicinarsi di più al rendere realtà la nostra politica nel mondo reale”. Visto il sorprendente risultato elettorale, non è escluso però che Dahl possa esigere per sé il posto più ambito, quello di primo ministro.