Bruxelles – Il Partito Popolare Europeo (Ppe) sceglie la linea di continuità in una legislatura inaugurata da un rafforzamento alle urne con il voto dei cittadini dei 27 Paesi membri Ue. Il presidente del gruppo del Ppe al Parlamento Europeo dal 2014 e del Partito del Ppe dal 2022, Manfred Weber, è stato riconfermato oggi (19 giugno) alla guida del maggiore gruppo all’Eurocamera, che dopo gli ingressi di 14 nuovi membri alla riunione di ieri (18 giugno) ha visto la successiva fuoriuscita di due eurodeputati e l’assestamento – quasi – definitivo a 188 seggi nel nuovo emiciclo. Senza sorprese è stata la nomina ufficiale dell’attuale presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, come candidata dei popolari europei a succedere a se stessa.
Come rende noto lo stesso gruppo del Ppe, Weber è stato rieletto “con una maggioranza schiacciante” e da oggi l’eurodeputato tedesco dell’Unione Cristiano-Sociale in Baviera (Csu) potrà guidare il centro-destra al Parlamento Ue nelle battute iniziali di questa legislatura. “Sono pronto a continuare a garantire che la voce dei cittadini europei sia ascoltata nell’Ue”, ha commentato il presidente del gruppo e della famiglia politica europea. Oltre alla presidenza, i popolari hanno anche eletto i 10 vicepresidenti del gruppo, tra cui compare Massimiliano Salini, eurodeputato di Forza Italia: “Una grande soddisfazione, ringrazio tutti i colleghi per la fiducia”, è quanto dichiarato dal membro del Parlamento Ue dal 2014, che ha sottolineato come “lavoreremo sulla base dei nostri valori per un’Europa sempre più protagonista”. Gli altri vicepresidenti sono il francese François-Xavier Bellamy (Les Républicains), il polacco Andrzej Halicki (Piattaforma Civica), l’olandese Jeroen Lenaers (Appello Cristiano-Democratico), la spagnola Dolors Montserrat (Partido Popular), il romeno Siegfried Mureșan (Partito Nazionale Liberale), la portoghese Lidia Pereira (Partito Social Democratico), lo svedese Tomas Tobé (Partito Moderato), la slovena Romana Tomc (Partito Democratico Sloveno) e la croata Željana Zovko (Unione Democratica Croata).
Nella prima sessione della riunione costitutiva del gruppo del Ppe di ieri pomeriggio era stato approvato l’ingresso di sei nuove delegazioni nazionali per un totale di 14 deputati, che aveva fatto salire a 190 i membri del gruppo. Tuttavia è arrivata dagli stessi popolari europei l’ufficialità dell’abbandono del gruppo da parte di due eurodeputati, ovvero il belga Yvan Verougstraete di Les Engagés (che chiederà di essere ammesso nel gruppo dei liberali di Renew Europe) e l’ungherese György Hölvényi del Partito Popolare Cristiano Democratico (Kdnp). In particolare quest’ultimo ha lasciato il gruppo del Ppe in polemica con l’ingresso dei 7 eurodeputati ungheresi dell’opposizione di centro-destra guidati proprio dal loro leader Péter Magyar. I conservatori di Kdnp non hanno abbandonato l’alleanza con il partito al potere Fidesz nemmeno dopo l’addio rabbioso di Viktor Orbán nel 2021 (appena prima di subire l’onta dell’ormai decisa espulsione), ma erano comunque rimasti dentro il Ppe, sia nel gruppo sia nella famiglia europea.