Bruxelles – Secondo le Nazioni Unite, in tutto il mondo sono 168 milioni i minori fra i 5 e i 17 anni ai quali è negato il diritto all’istruzione perché costretti a lavorare. L’Unicef stima che nei Paesi più poveri addirittura un bambino su quattro sia impiegato per svolgere mansioni potenzialmente dannose per la sua salute. A tutti loro e alla battaglia per la riaffermazione dei loro diritti è dedicata la giornata di oggi, “World day” contro il lavoro minorile. “Il lavoro minorile non solo condanna i bambini di oggi e delle future generazioni a vivere in condizioni di povertà e ingiustizia sociale, ma sta privando il mondo intero di un inestimabile capitale di conoscenza, ingegnosità e creatività” hanno scritto in una dichiarazione congiunta Federica Mogherini, Alto rappresentante per la Politica estera dell’Unione, Neven Mimica, commissario per la Cooperazione internazionale, Christos Stylianides, commissario per gli Aiuti umanitari, Marianne Thyssen, commissario per l’Occupazione, e Věra Jourová, commissario per la Giustizia.
“Nessun bambino dovrebbe essere costretto a sacrificare la sua infanzia e la sua educazione per provvedere alla propria famiglia o assicurarsi la sua stessa sopravvivenza – continua il comunicato -. L’accesso a un’educazione e a dei servizi per l’infanzia di qualità sono il migliore investimento che possiamo fare ed è un prerequisito fondamentale per rompere il cerchio della povertà inter-generazionale”. “Ecco perché– aggiungono i commissari – l’Ue finanzia progetti come L’iniziativa Ue bambini per la pace, che vuole in particolare promuovere progetti per l’educazione nelle emergenze”. L’eliminazione delle forme peggiori di lavoro minorile dalla faccia della Terra resterà quindi per l’Unione europea una delle priorità per il periodo 2014-2020.
In occasione della giornata mondiale che ricorre oggi, il cui slogan è “no al lavoro minorile, sì a un’educazione di qualità”, centinaia di iniziative sono state organizzate in 55 Paesi in tutto il mondo.