Bruxelles – “Quando parliamo di accordo transatlantico normalmente ci focalizziamo solo sul Nord, ma dall’altra parte dell’Atlantico ci sono anche l’America latina e i Caraibi”. Nei giorni in cui la discussione sul Ttip ha mandato nel caos il Parlamento europeo, l’Alto rappresentante dell’Unione europea, Federica Mogherini, cerca di raddrizzare la barra del dibattito sul commercio internazionale.
In una Bruxelles letteralmente blindata, oggi i rappresentanti dell’Ue e dei suoi Stati membri hanno accolto 33 loro omologhi appartenenti alla Celac, la Comunità di stati Latinoamericani e dei caraibi. L’occasione è il secondo summit fra l’Ue e la Celac, due regioni che insieme rappresentano il 15,5% della popolazione mondiale, pari a più di un miliardo di abitanti, occupano otto seggi all’interno del G20 e un terzo di quelli dell’Assemblea generale delle Nazioni unite. “Non è vero che le persone smettono d’inseguire i loro sogni perché invecchiano, siamo noi che invecchiamo quando smettiamo d’inseguire i nostri sogni” ha ammonito il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, citando lo scrittore colombiano Gabriel Garcia Marquez e dando il via ai lavori dell’assemblea. Sogni che, secondo Tusk, si chiamano: integrazione regionale, unità nella diversità e ordine internazionale più giusto. “Anche se siamo vecchi partner, la nostra partnership non è vecchia, perché i nostri sogni e i nostri obiettivi sono vivi e vegeti – ha continuato il presidente del Consiglio Ue -. E siccome dobbiamo inseguire questi nostri sogni, dobbiamo continuare a lavorare per delle relazioni Ue-Celac sempre più forti”.
“Questo summit è un’opportunità ideale per riflettere sui risultati che abbiamo raggiunto e per pensare al nostro futuro” ha fatto eco il presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker, che ha sfruttato l’occasione per lanciare un appello per la creazione di un’area comune transatlantica per la ricerca tecnologica. In questa direzione, fondamentale sarà anche la realizzazione di un cavo a fibre ottiche che unirà l’Unione europea al Brasile. Un progetto per il quale l’Ue ha annunciato lo stanziamento di 26,5 milioni di euro. Altri 118 milioni, invece, sono stati promessi dalla Commissione per “dare un nuovo sostegno all’America latina e ai paesi dei Caraibi, per accrescere gli investimenti dell’Ue e intensificare la cooperazione tra le imprese nella regione”. L’intenzione è di utilizzare il fondo per realizzare nuove infrastrutture nella Celac, sia nell’ambito dei trasporti che in quelli dell’energia e dell’ambiente.
Molte sono le iniziative bilaterali annunciate nel primo giorno del summit internazionale, dalla creazione di un Fondo fiduciario per supportare la risoluzione definitiva del conflitto con le Farc in Colombia, all’accordo per consentire ai cittadini di Peru e Colombia di poter restare in Europa fino a tre mesi senza aver bisogno di un visto. Grande soddisfazione è stata espressa da Tusk anche per la fine dell’embargo a Cuba, con l’intenzione di chiudere al più presto i negoziati per un Accordo sul dialogo politico e la cooperazione con il Paese centroamericano. Fra i buoni propositi della vigilia c’è anche quello di fare fronte comune per promuovere un accordo ambizioso e vincolante contro i cambiamenti climatici alla conferenza internazionale di dicembre a Parigi. Tante buone intenzioni, quindi, e grandi aspettative. A spezzare il clima idilliaco ci ha pensato il presidente dell’Ecuador, Rafael Correa, che co-presiede il summit insieme a Tusk in quanto presidente pro-tempore della Celac. “Siamo felici per la fine dell’embargo a Cuba – ha dichiarato Correa aprendo i lavori dell’assemblea – ma dobbiamo denunciare il blocco e l’occupazione di Guantanamo da parte degli Stati Uniti, uno dei retaggi del colonialismo che ha subito l’America latina nel passato. Denunciamo anche il decreto di Barack Obama che vuole imporre delle sanzioni unilaterali al Venezuala perché il Paese è ritenuto un pericolo per la sicurezza nazionale degli Usa”. Domani, al termine della seconda conferenza Ue-Celac, sapremo se le parole del presidente latinoamericano avranno avuto qualche effetto o se i protagonisti, ancora una volta, saranno i buoni sentimenti.