Bruxelles – Alla vigilia delle elezioni europee (6-9 giugno) l’Unione europea è pronta per affrontare le minacce derivanti dalla disinformazione online. L’Ue vuole limitare il più possibile che influenze, interne e straniere, minaccino il voto dei cittadini europei. Non è un caso che sui social sono apparsi molti video e contenuti che inneggiano l’astensione attraverso informazioni false o non contestualizzate. La lotta contro la disinformazione, viene combattuta dalle istituzioni europee durante tutto l’anno e non solo sotto elezioni, anche se i frutti di questa battaglia si vedono nel voto.
“Siamo preparati ad affrontare le minacce”, ha dichiarato Lutz Güllner, capo della divisione per le comunicazioni strategiche e l’analisi dell’informazione presso il Servizio Europeo per l’azione esterna. Güllner ha sottolineato come il suo ufficio ha analizzato e studiato le elezioni negli Stati membri così da essere pronti all’appuntamento del 6-9 giugno. “Al momento siamo in linea con le aspettative di disinformazione, sui social sono presenti diversi account fantasma che hanno lo scopo di polarizzare il dibattito e che non si fanno problemi a ricorrere a fake-news per avvalorare le proprie tesi”, ha affermato Güllner.
Ci sono vari metodi con cui gli avvelenatori di pozzi agiscono, dalla diffusione di video falsi creati con l’intelligenza artificiale, alla condivisione di informazioni manipolate arrivando fino a bombardare di false notizie chi fa fact-checking così che non riesca a compiere il proprio lavoro. Lutz Güllner ha sottolineato come le 72 ore prima del voto sono le più delicate, sia perché molti elettori decidono in questo lasso di tempo cosa fare sia perché è il momento in cui si concentra la disinformazione. L’Ue ha disposto un programma chiamato Rapid alert system con il quale, in collaborazione con gli Stati membri, verifica e analizza la disinformazione online.
Ad essere particolarmente attenzionata è la Russia, sia perché ha una lunga tradizione ed esperienza nella disinformazione sia perché ha tentato più volte di influenzare il risultato delle elezioni. Lutz Güllner sostiene che nell’ultimo periodo non è aumenta la quantità di disinformazione presente sul web quanto la qualità: sono nate tattiche raffinate, come la creazione di siti internet con l’aspetto di giornali famosi ma che in realtà diffondo notizie false. Nessun Paese dei Ventisette è al sicuro dalla disinformazione ma Güllner evidenzia come ad avere subito maggiori attacchi siano state le repubbliche baltiche e i grandi Stati europei come Francia e Germania. Non solo, la tipologia di disinformazione non è uguale ma cambia da Paese a Paese, come il suo target: può essere che nelle prossime ore alcuni account specifici (anche meno di 5.000) visualizzino dei messaggi creati ad hoc contenenti fake-news.
Uno dei video di disinformazione presenti sui social che invita a non votare.
#astensione#iononvoto#europee2024 pic.twitter.com/h2it9F0b77
— ‘ (@Maurizio6116) June 5, 2024