Bruxelles – Caro-affitto o caro-mutui, non c’è grande differenza: alla fine sempre più europei fanno fatica a permettersi una casa. C’è un’emergenza che è già realtà di tutti i giorni, tanto che intervenendo al Forum di alto livello sugli Aiuti di Stato Margrethe Vestager suggerisce di inserirla fin da adesso nell’agenda delle istituzioni europee che verranno. La vicepresidente esecutiva uscente e capo dell’Antitrust comunitario, fa una premessa: “Dobbiamo continuare a garantire che i mercati funzionino per le persone e soddisfino i bisogni fondamentali dei cittadini europei”. In tal senso, “un esempio sono gli alloggi a prezzi accessibili“.
Trovare casa, e soprattutto permettersela, sta diventando una sfida per tutti. “La questione è complessa e prevedo che questa sarà una delle sfide del prossimo mandato“, azzarda Vestager, consapevole di un problema reale e per questo non più ignorabile. Che sia ‘l’effetto Airbnb’, che sia la decisione della Banca centrale europea di aumentare i tassi di interesse e gravare quindi sui mutui, o che sia la necessità per chi affitta di rispondere all’aumento generale dell’inflazione attraverso un aumento, “i costi degli affitti e i prezzi delle case quasi ovunque nell’Ue sono aumentati negli ultimi dieci anni“, rileva Vestager.
Eurostat, già a inizio 2020, rilevava come dal 2017 al 2019 gli affitti fossero aumentati del 21 per cento, mentre il prezzo per un immobile da comprare del 19 per cento. Una tendenza che non si è arrestata, complice anche una crisi pandemica che ha fatto capire l’importanza di balconi o giardini rimettendo in moto la domanda.
Il risultato, denuncia Vestager, è che attualmente “non solo le famiglie a basso reddito, ma anche quelle a reddito medio, hanno difficoltà a pagare l’alloggio“. Un dato che preoccupa la commissaria uscente, che già invita i governi a lavorare su un tema che, per competenze, è più nazionale che europeo. “Gli Stati membri possono sostenere l’edilizia abitativa attraverso vari strumenti, ad esempio attraverso misure ‘senza aiuti’ o come parte di un servizio di interesse economico generale”.
Adesso ci sono le elezioni europee, e il momento non è quello dei più appropriati per mettersi al lavoro. Ma iniziare a ragionarci sì.