Bruxelles – Meno due giorni all’apertura delle urne nei 27 Paesi membri Ue (quattro per la precisione in Italia) per le elezioni europee 2024. Eppure in giro per l’Unione c’è già chi ha iniziato a esprimere il proprio voto – elettronicamente, in una busta o su una scheda – che non sarà rivelato fino alla chiusura delle urne il 9 giugno tra le ore 20 e 23. Non si tratta solo dei cittadini Ue residenti all’estero, ma anche quelli di due Paesi membri che hanno introdotto il voto anticipato per favorire l’affluenza degli elettori.
In Finlandia si chiude oggi (4 giugno) il voto anticipato per gli elettori che votano all’interno dei confini nazionali (aperto dal 29 maggio), nonostante la data ufficiale del voto per le elezioni europee sia il 9 giugno. In un Paese che ha regioni interne scarsamente popolate e in cui gli elettori possono essere costretti a lunghe distanze per raggiungere il seggio più vicino (come la Lapponia), questa soluzione può rappresentare un buon incentivo al voto. Gli elettori finlandesi all’estero invece hanno già potuto votare per posta o in ambasciata tra il 29 maggio e il primo giugno.
Situazione simile è quella prevista in Estonia, dove la data ufficiale del voto è il 9 giugno, ma che offre ai propri cittadini la possibilità di votare in modo elettronico dal 3 all’8 giugno, sia di persona sia online. Nonostante la segnalazione di alcuni problemi tecnici della piattaforma di voto online a causa del riconoscimento del sito web stesso come malware da parte di alcuni browser, l’Estonia è l’unico Paese Ue che ha introdotto l’e-vote tra le possibilità di espressione democratica alle elezioni europee. Lo stesso possono fare i cittadini estoni all’estero nel medesimo periodo, come alternativa al voto postale o in ambasciata (già svoltosi tra il 26-27 maggio).
Anche in molti altri Paesi membri diversi cittadini hanno già avuto – o stanno avendo in questo momento – la possibilità di esprimere il proprio voto prima dell’apertura delle urne tra il 6 e il 9 giugno. In questo caso però si tratta solo degli elettori residenti all’estero, a cui è concesso di esprimere la propria preferenza per posta o in ambasciata (fanno eccezione solo Irlanda, Malta, Repubblica Ceca e Slovacchia, che non prevedono alcuna opzione per i residenti all’estero). Sono 14 i Paesi membri che hanno incluso il voto per posta e che stanno già ora concludendo in queste ore la raccolta dei voti dall’estero: Austria, Belgio, Germania, Grecia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Slovenia, Spagna (che prevede il voto postale anche all’interno del Paese fino al 7 giugno), Svezia e Ungheria, oltre a Estonia e Finlandia.
Alle elezioni europee del 2024 i cittadini (all’estero) di due terzi degli Stati membri avranno la possibilità anche di recarsi nel proprio consolato o ambasciata di riferimento nel Paese in cui vivono – ma per l’Italia e la Bulgaria solo se non sono extra-Ue – con le operazioni di voto che possono essere anticipate rispetto alle scadenze nazionali. È il caso dell’Italia, i cui elettori residenti all’estero potranno recarsi al voto tra il 7 e l’8 giugno, ma anche del Belgio (il 5 giugno), della Bulgaria (che ha già chiuso le operazioni tra il 29 maggio e il primo giugno), della Danimarca (dal 9 marzo al 23 maggio), della Francia (con l’aggiunta dell’8 giugno) del Portogallo (28-30 maggio) e della Svezia (dal 16 maggio). Non fanno invece eccezione quelli di Cipro, Croazia, Lituania, Polonia, Romania, Slovenia, Ungheria (tutti il 9 giugno, come nei rispettivi Paesi di origine) e Lettonia (8 giugno).