Bruxelles – Germania, Austria e Italia hanno firmato oggi (30 maggio) una dichiarazione d’intenti congiunta per sviluppare un corridoio d’importazione di idrogeno all’avanguardia che colleghi i tre Paesi. Il Corridoio Idrogeno Sud, già selezionato a livello europeo come Progetto di Interesse Comune.
Alla cerimonia di firma, oggi a Bruxelles, hanno partecipato ministri e alti funzionari dei tre Paesi e la commissaria europea per l’Energia, Kadri Simson. Un’iniziativa che “ha il potenziale per diventare un progetto chiave per trasportare l’idrogeno rinnovabile tanto necessario nei centri industriali dell’Ue e sostenere la loro decarbonizzazione”, ha dichiarato la commissaria, sottolineando che “rafforzerà inoltre l’interconnessione tra i nostri Stati membri e con i nostri partner in Nord Africa”.
È intervenuto in videocollegamento anche il ministro italiano per l’Ambiente e la Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin. “Il progetto del Corridoio Idrogeno Sud è stato fortemente sostenuto dall’Italia fin dall’inizio”, ha rivendicato con orgoglio il ministro. In linea con le priorità del governo Meloni, che “mira a partenariati reciprocamente vantaggiosi con i Paesi africani”, Pichetto Fratin è sicuro che il Corridoio riuscirà a “sviluppare il potenziale energetico pulito del continente africano e collegarlo all’Europa”.
La partnership trilaterale con Austria e Germania mira a migliorare la sicurezza energetica per i principali cluster industriali dei rispettivi Paesi, sostenendo al contempo gli obiettivi climatici dell’Unione europea. “Il Corridoio meridionale per l’idrogeno sarà cruciale per l’avvio di un mercato europeo, ed è per questo che Germania, Italia e Austria hanno avviato un gruppo di lavoro congiunto lo scorso anno e oggi firmano la dichiarazione congiunta di intenti politici”, ha puntualizzato la ministra austriaca per l’Azione per il Clima e l’energia, Leonore Gewessler. Le ha fatto eco il ministro tedesco per gli Affari economici e l’Azione per il clima, Robert Habeck: “Il Corridoio meridionale svolgerà un ruolo importante, soprattutto per l’approvvigionamento di idrogeno verde nelle regioni della Germania meridionale”, ha dichiarato, evidenziando che “lo sviluppo di un mercato dell’idrogeno funzionante nell’Ue è una garanzia per accelerare la transizione energetica e soprattutto per ridurre le emissioni di Co2 nei settori difficili”.
L’obiettivo di Bruxelles è che l’Europa produca 10 milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile entro il 2030 e che ne importi altri 10 milioni di tonnellate nell’ambito della riduzione delle emissioni di gas serra. Ma dai dati della Commissione europea, nel 2022 la produzione di idrogeno rinnovabile in Europa è stata di appena 20.000 tonnellate.
Dopo la dichiarazione di intenti, il vero coordinamento tra i tre Paesi comincia adesso. C’è da costruire un’infrastruttura transfrontaliera di idrogenodotti ben funzionante, con cui sia possibile “compiere un passo importante verso la costruzione di una rete europea dell’idrogeno completamente interconnessa”, ha concluso il ministro tedesco.