Bruxelles – La coalizione di destra nei Paesi Bassi corre verso il governo del Paese e ora, a due settimane dall’accordo tra le quattro forze che spaziano da liberali all’estrema destra, c’è anche il nome del candidato primo ministro. Come riporta l’emittente olandese Nos, oggi pomeriggio (28 maggio) l’attuale segretario generale del ministero della Giustizia e della sicurezza, Dick Schoof, ha incontrato i leader dei quattro partiti per accordarsi sulle linee strategiche del futuro gabinetto che sarà da lui presieduto.
Funzionario 67enne senza esperienza politica, Schoof ricopre dal primo marzo 2020 la più alta carica non politica del ministero della Giustizia e della sicurezza. Precedentemente è stato direttore del Servizio di immigrazione e naturalizzazione (dal 1999 al 2003), direttore generale della polizia (dal 2010 al 2013), coordinatore nazionale per la Sicurezza e l’antiterrorismo (dal 2013 al 2018) e soprattutto direttore generale del Servizio di intelligence e sicurezza nazionale (dal 2018 fino all’assunzione del nuovo incarico). Secondo quanto emerge dalla riunione, Schoof avrebbe il sostegno dei leader di tutte e quattro le forze politiche, ovvero i liberali del Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia (Vvd), il centro-destra Nuovo Contratto Sociale (Nsc), il Movimento Civico-Contadino (Bbb) e il partito di estrema destra anti-migrazione, anti-islamico e fortemente euroscettico Pvv (Partito per la Libertà).
“Dick Schoof ha un ottimo track record, è apartitico e quindi al di sopra dei partiti, ha integrità ed è anche molto comprensivo”, ha commentato su X il leader del partito di estrema destra, Geert Wilders, anticipando l’esito della riunione. “È un nostro candidato e sarà primo ministro per tutti gli olandesi”, ha voluto rivendicare la leader del Vvd, Dilan Yeşilgöz-Zegerius, mentre il leader di Nsc, Pieter Omtzigt, ha sottolineato che Schoof ha “molta esperienza rilevante” per le aree politiche “che contano” nei Paesi Bassi. Un riferimento a migrazione e sicurezza. “Nel mondo instabile in cui viviamo ora, è bene avere un primo ministro che abbia esperienza”, ha rincarato la dose la leader di Bbb, Caroline van der Plas. A questo punto dovranno essere portati avanti nelle prossime settimane i negoziati per definire la squadra dei ministri e dei segretari di Stato, e sembra verosimile aspettarsi l’insediamento del nuovo governo dei Paesi Bassi non prima di inizio luglio.
Cos’è successo alle ultime elezioni nei Paesi Bassi
Secondo quanto emerso dai risultati delle elezioni del 22 novembre 2023, il partito di estrema destra Pvv ha registrato la prova elettorale più convincente della sua storia, diventando la prima forza in Parlamento e rivendicando la guida dei Paesi Bassi: con il 23,5 per cento delle preferenze ha staccato di 8 punti percentuali la coalizione tra il Partito del Lavoro e la Sinistra Verde GroenLinks, guidata dall’ex-responsabile per il Green Deal Europeo nella Commissione Ue, Frans Timmermans. Nonostante la crescita dei voti (+4,7 per cento) rispetto alle ultime elezioni del 2021 – quando le due forze correvano divise – la coalizione rosso-verde si è fermata al secondo posto con 25 seggi, dietro ai 37 del Pvv.
Terzo posto per il centro-destra del Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia (che a dispetto del nome non fa parte della famiglia del Partito Popolare Europeo, ma dei liberali di Renew Europe), con un crollo di 6,7 punti percentuali e 10 seggi in meno alla Tweede Kamer (da 34 a 24). Stessa sorte per i liberali di Democraten 66 (da 24 a 9 seggi) e per i cristiano-democratici di Appello Cristiano Democratico (da 15 a 5). Exploit per la nuova formazione di centro-destra Nuovo Contratto Sociale, che si è posizionata al quarto posto con il 12,8 per cento e 20 seggi. Da segnalare anche l’avanzata del Movimento Civico-Contadino – partito populista che sostiene gli interessi degli agricoltori – con 7 seggi (+6 dalla scorsa legislatura).