Bruxelles – Continuano le critiche al piano della Commissione per la redistribuzione dei migranti tra i Paesi europei. Questa volta a esprimere perplessità sono due pezzi da novanta: Francia e Germania. I ministri dell’Interno dei due Paesi, Bernard Cazeneuve e Thomas de Maizière, hanno scritto una nota congiunta in cui affermano di essere sì “disposti a esaminare la proposta della Commissione su un meccanismo temporaneo di rilocalizzazione” di rifugiati, ma di ritenere però che nella versione attuale la proposta non raggiunga ancora “l’equilibrio” necessario tra “responsabilità e solidarietà”.
I due ministri accettano l’idea di un “meccanismo temporaneo di rilocalizzazione su scala europea per i richiedenti asilo in manifesto bisogno di protezione, secondo un criterio di ripartizione condiviso ed equo”, ma pongono alcune condizioni. Innanzitutto chiedono che si prendano di più in considerazione “gli sforzi già compiuti dagli Stati membri in materia di protezione internazionale e di altre forme di assistenza”. A loro avviso serve maggiore equilibrio tra “due principi di uguale importanza: responsabilità e solidarietà”, con in particolare un impegno per sollecitare i Paesi di primo accesso a “rafforzare la sorveglianza delle frontiere esterne”. I ministri hanno anche sottolineato che si dovrà trattare di un sistema “temporaneo ed eccezionale”, che “si inserisca in un approccio globale sulle migrazioni”.
Il criterio di redistribuzione proposto dalla Commissione prende in considerazione Pil e popolazione di ogni Stato, che pesano ciascuno per il 40%, mentre disoccupazione e sforzi già effettuati in materia di immigrazione pesano solo il 10% ciascuno. In questo modo si darebbero forti oneri a Germania e Francia che, secondo Bruxelles, dovrebbero essere i due Paesi ad accogliere il maggior numero di migranti: rispettivamente 8.763 e 6.752.
La Commissione preferisce però vedere il bicchiere mezzo pieno e così si “rallegria del fatto che Francia e Germania abbiano una posizione comune sulla nostra proposta ricollocazione” dei rifugiati, ha spiegato la portavoce Natasha Bertaud secondo cui “è normale e non ci sorprende che ci sia la volontà di discutere i criteri di ripartizione, era una cosa attesa”. Per chiarire meglio come questi criteri verranno approvati, ha concluso la portavoce “bisogna aspettare il 15 e 16 giugno”, al Consiglio Affai Interni, quando “si discuteranno più in dettaglio i diversi elementi”.