Bruxelles – Clima impazzito e salute, un problema nel problema, una minaccia nella minaccia. Le ripercussioni del primo sulla seconda non sono da poco, e in questo il Green Deal rappresenta la strada maestra. La commissaria per la Salute, Stella Kyriakides, fa il punto della situazione e mette in guardia: se si fa marcia indietro sull’agenda di sostenibilità non si potrà immaginare di andare avanti. “Tra il 2030 e il 2050 i cambiamenti climatici causeranno 250mila morti in più ogni anno nel mondo“, dice intervenendo al Green Agenda Summit di Cipro. Cita dati dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). E’ da qui che è già partito l’avvertimento sul circolo vizioso surriscaldamento globale-ricadute umane. Questa andata di morti si attribuiscono solo a causa di denutrizione, malaria, diarrea e stress da caldo. Quando c’è anche altro.
“L’inquinamento atmosferico provoca malattie respiratorie come l’asma e la bronchite, nonché problemi cardiovascolari”, continua Kyriakides. Un fenomeno, quello della malattie al cuore, che l’Italia conosce bene essendo tra gli Stati Ue più colpiti. Inoltre, aggiunge la commissaria, “l’aumento delle temperature e il cambiamento delle condizioni ambientali e climatiche, come i modelli delle precipitazioni, significano più agenti patogeni e malattie di origine idrica e alimentare”. Ma più in generale, spiega, “il cambiamento climatico influisce sulla disponibilità e sulla qualità del cibo e dell’acqua, il che può portare a gravi problemi sanitari”.
Senza contare situazioni urbane divenute sempre più pericolose. “Un europeo su otto vive in aree potenzialmente soggette a inondazioni fluviali“, denuncia ancora Kyriakides. Vuol dire che l’intensificarsi di condizioni meteorologiche eccezionali ed estreme quali piogge torrenziali espone sempre di più uomini e donne d’Europa a rischio.
Nella consapevolezza di “avere il dovere collettivo di proteggere la salute delle persone dalla minaccia climatica”, come Commissione europea e come Ue “abbiamo già realizzato numerose azioni attraverso il Green Deal europeo”, sottolinea Kyriakides, che difende l’agenda ‘green’ soprattutto in tempi di elezioni e di partiti che intendono rimetterla in discussione. Il Green Deal resta “la bussola che guida il nostro lavoro in questo settore”, rivendica la commissaria. “Ma dobbiamo continuare”, ammonisce.