Bruxelles – Sarà “un nuovo record” per il Parlamento Ue, una maratona per chiudere quanti più dossier legislativi possibile prima del ritorno alle urne a giugno e dell’inizio di una nuova legislatura. Più precisamente 89 testi da votare, come “nemmeno nella sessione finale della precedente legislatura”, sottolineano i portavoce dell’Eurocamera nel corso del briefing con la stampa di oggi (19 aprile) per tirare le fila di una settimana intensissima che si aprirà lunedì pomeriggio (22 aprile) all’emiciclo di Strasburgo. Tanti i voti finali sugli accordi raggiunti con i co-legislatori del Consiglio dell’Ue – dal Regolamento imballaggi alla cosiddetta due diligence aziendale, dal Regolamento sull’ecodesign dei prodotti alla proroga delle misure commerciali autonome (Atm) per l’Ucraina – ma anche alcuni file su cui si dovrà continuare a lavorare nella prossima legislatura e oltre.
Si inizia lunedì pomeriggio con il dibattito in plenaria sulle norme comuni che promuovono la riparazione dei beni, dossier meglio conosciuto come ‘diritto alla riparazione’ su cui è stato raggiunto l’accordo inter-istituzionale a inizio febbraio per la promozione della riparazione dei prodotti al posto della sostituzione. Il voto è previsto per il giorno successivo (23 aprile), quando si svolgerà un altro momento particolarmente rilevante nella lunga maratona del Parlamento Ue: il voto finale sul Regolamento ecodesign (a firma Alessandra Moretti, Pd), che sancirà il divieto di distruzione dei vestiti invenduti, i requisiti minimi per la progettazione ecocompatibile dei prodotti sul mercato europeo e il passaporto digitale per le informazioni degli stessi prodotti. Al termine di quello che si prospetta un intenso dibattito con Commissione e Consiglio sull’esito del vertice dei leader Ue straordinario con il focus sul nuovo Patto per la competitività europea, seguirà il dibattito – con successivo voto nel pomeriggio – sulla revisione della governance economica, ovvero la riforma del Patto di stabilità su cui è stata trovata l’intesa tra Parlamento e Consiglio il 10 febbraio.
Le votazioni in plenaria sugli accordi provvisori dei triloghi continueranno martedì con l’Atto Ue sulle infrastrutture gigabit – la legislazione con cui si potrà accelerare la diffusione delle reti 5G – e con l’atteso via libera definitivo al travagliato iter di proroga allo stop dei dazi sulle importazioni alimentari dall’Ucraina fino al 5 giugno 2025, a seguito della doppia negoziazione e l’estensione del periodo di riferimento per far scattare i ‘freni di emergenza’ dal primo luglio 2021 al 31 dicembre 2023. Da evidenziare tra i dibattiti che si svolgeranno fino a tarda serata quello sulla prima direttiva Ue per combattere la violenza sulle donne, che sarà poi votata il giorno seguente (24 aprile). Una giornata particolarmente intensa quella di mercoledì, che vedrà nell’emiciclo del Parlamento due sessioni di voto per l’enorme quantità di file legislativi. A partire dal contestatissimo – in Italia – Regolamento imballaggi che fissa gli obiettivi vincolanti per contrastare l’aumento dei rifiuti da imballaggi e promuovere il riuso e riciclo dopo il loro primo utilizzo. Da ricordare anche il voto sulla revisione della direttiva sulla qualità dell’aria (altro tema sensibile in Italia) che stabilisce limiti più stringenti per particelle fini e particolati, il biossido di azoto (NO2) e il biossido di zolfo (SO2), e quello sul ritiro concordato dell’Unione dal Trattato sulla Carta dell’energia.
Ma non solo. Sempre mercoledì all’ora di pranzo nel menù della plenaria è previsto il via libera degli eurodeputati all’intesa con il Consiglio del 15 marzo sullo Spazio europeo dei dati sulla salute, a quella sulla Due Diligence (le norme europee in materia di sostenibilità aziendale già annacquate dai 27 ambasciatori Ue) e sulla direttiva sul lavoro delle piattaforme digitali (a firma Elisabetta Gualmini, Pd) passata con non pochi brividi dal vaglio dei Ventisette un mese fa. E non finisce qui, visto che il Parlamento Ue dovrà pronunciarsi – questa volta sulla propria posizione negoziale – sulla Carta europea della disabilità, sull’intesa di marzo sul Cyber Solidarity Act per rafforzare la risposta agli attacchi alle infrastrutture critiche degli Stati membri, e sul pacchetto di norme Ue anti-riciclaggio. La giornata si chiuderà poi con la presa di posizione sullo Stato di diritto in Ungheria e sulle implicazioni a livello di bilancio Ue, inclusa la questione dell’attivazione della sospensione dei diritti di adesione all’Ue secondo l’articolo 7 del Trattato sull’Unione Europea (Tue).
Dulcis in fundo, all’ultimo giorno di sessione plenaria del Parlamento Ue per questa legislatura, giovedì (25 aprile) troveranno spazio tre temi di grande importanza (con due dibattiti e un voto per procedura di urgenza). Il primo è la votazione sulla semplificazione della Politica agricola comune (Pac) presentata dalla Commissione Europea il 15 marzo e già approvata dai 27 governi, dopo mesi di dure proteste da parte degli agricoltori europei anche a Bruxelles: sono previste a diverse deroghe alle ‘Buone condizioni agronomiche e ambientali’ (Bcaa) e l’esenzione delle aziende agricole sotto i 10 ettari dai controlli di condizionalità e dalle sanzioni, oltre alle prime riflessioni sul rafforzamento della posizione degli agricoltori nella catena di valore. Il secondo tema è quello del Regolamento per sviluppare un’industria con tecnologie a emissioni zero – il Net-Zero Industry Act – l’ultimo pilastro del Piano industriale per il Green Deal concordato a febbraio dai negoziatori di Consiglio e Parlamento Ue. E infine il dibattito e voto sull’istituzione dell’Organismo etico, che dovrebbe applicare gli stessi standard a tutte le istituzioni europee ma i cui negoziati si sono arenati già arenati per la fuoriuscita del Consiglio Europeo e del Consiglio dell’Unione Europea. Il Parlamento Ue è chiamato a un voto netto – su questo e sugli altri 88 file in agenda – per dimostrare di essere pronto a una nuova legislatura dopo il voto del 6-9 giungo nei 27 Paesi membri.