Bruxelles – L’identità digitale europea presto sarà realtà. A quasi tre anni dalla proposta della Commissione Europea, è arrivato oggi (26 marzo) il via libera definitivo dal Consiglio dell’Ue alla definizione di un portafoglio digitale disponibile e riconosciuto in tutti gli Stati membri, sicuro, di facile gestione e sempre sotto il controllo del titolare dei dati personali. Tutto questo dal 2026. “L’adozione del Regolamento sull’identità digitale europea è una pietra miliare nella trasformazione digitale della nostra società“, ha esultato il segretario di Stato belga per la digitalizzazione e presidente di turno del Consiglio dell’Ue, Mathieu Michel, annunciando la fine del lavoro legislativo iniziato il 3 giugno 2021.
Il Regolamento fissa l’obiettivo di garantire che tutte le persone e le imprese nell’Unione Europea abbiano un accesso universale a un’identificazione e a un’autenticazione elettronica sicura e affidabile. Secondo quanto previsto dalla legislazione Ue – che dovrà ora essere pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’Unione ed entrare in vigore 20 giorni più tardi, fino alla piena attuazione entro il 2026 – gli Stati membri dovranno offrire portafogli digitali in grado di collegare le identità digitali nazionali con la prova di altri attributi personali (patente di guida, qualifiche, conto bancario, tessera sanitaria), con la possibilità di dimostrare l’identità e condividere documenti elettronici semplicemente utilizzando lo smartphone. I nuovi portafogli di identità digitale europea (Ediw) consentiranno a tutti i cittadini di accedere ai servizi online con la propria identificazione digitale nazionale – come lo Spid italiano – che sarà riconosciuta in tutti gli altri Paesi membri.
È rimasto l’impianto della proposta della Commissione Ue sull’identità digitale europea, con un rafforzamento dei diritti dei cittadini in particolare nel caso di violazioni della protezione dei dati e l’interazione tra i portafogli, inclusa la possibilità di utilizzare firme elettroniche gratuite per uso non professionale. Entro il 2026 tutti i Ventisette saranno obbligati a mettere a disposizione e riconoscere il portafoglio di identità digitale europea, anche se l’utilizzo rimarrà una libera scelta del cittadino (con “sufficienti garanzie” per evitare discriminazioni nei confronti di chi sceglierà di non beneficiarne). Per quanto riguarda emissione, uso e revoca del portafoglio digitale, saranno gratuiti per tutte le persone fisiche e gli Stati membri saranno tenuti a fornire meccanismi di convalida (gratuiti) solo per verificare l’autenticità e la validità del portafoglio e dell’identità. I componenti del software saranno open source, anche se agli Stati membri è concesso un margine di manovra – comunque da giustificare – perché “non sia necessario divulgare componenti specifici diversi da quelli installati sui dispositivi degli utenti”.