I costruttori di automobili sono pronti e stanno facendo enormi passi avanti, ma, senza regole europee comuni, i loro sforzi rischiano di servire a poco. È quanto emerge dal dialogo fra Federico Galliano, responsabile delle relazioni istituzionali di General Motors Powertrain Europe, e il direttore di Eunews Lorenzo Robustelli, che ha aperto la seconda giornata dell’evento How to Foster Green Growth? in corso a Bruxelles. “La difformità delle politiche degli Stati membri non facilità l’introduzione di nuove tecnologie – ha spiegato Galliano –. Prendiamo l’esempio dei veicoli elettrici, la cui introduzione negli ultimi anni è stata spinta molto dalla Commissione e da alcuni Paesi europei. Anche i costruttori più entusiasti sono stati costretti a confrontarsi con realtà completamente diverse a seconda dei Paesi, quindi è venuto a mancare un mercato in grado di sostenere questa tecnologia”.
Eppure gli sforzi dei costruttori per arrivare a un sistema di trasporti sempre più “verde” sono evidenti. Dal 2005 General Motors ha stabilito a Torino Powertrain Europe, il cuore della propria ricerca tecnologia sui motori diesel, che in 10 anni è passato da 60 a 800 dipendenti, il 3% dei quali detentore di un dottorato di ricerca. Tutto ciò è stato possibile grazie a una stretta collaborazione con il Politecnico di Torino, dove il centro di GM ha sede. “Molti dei nostri ingegneri hanno fatto un dottorato al Politecnico svolgendo una ricerca su temi di nostro interesse, e quando l’hanno completato hanno scelto di venire a lavorare in azienda da noi” ha continuato Galliano.
Un impegno forte per la ricerca, quindi, che non riguarda solo l’abbassamento delle emissioni di Co2, ma l’intero processo di produzione e smaltimento. Da qualche anno General Motors si è impegnata ad avere 150 impianti in tutto il mondo a zero emissione di rifiuti entro il 2020. Un sistema certificato “landfill-free” che permetterà di riutilizzare e riciclare tutti gli scarti facendo in modo che nessuno di questi finisca in discarica. “Per ora siamo a quota 125” ha specificato dirigente di GM, aggiungendo che tale sistema, una volta a regime, non solo porterà benefici all’ambiente ma anche al portafoglio dell’azienda. A Torino, ad esempio, il sistema landfill-free ha permesso una diminuzione del 68% della tassa sui rifiuti solidi urbani, cancellando di fatto la parte variabile dell’imposta.